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PECHINO, 24 MAGGIO - Comunicata dal ministero delle Finanze la prima bocciatura in seguito al taglio del rating della Cina di Moody's.[MORE]
Secondo i primi dissensi da parte del ministero, il taglio sembrerebbe basato su "pro-ciclico" dei giudizi "non appropriato", i punti esaminati invece "sovrastimano le difficoltà dell'economia cinese e sottostimano le capacità della Cina di rafforzare le riforme strutturali sul lato dell'offerta e di espandere la domanda nel suo complesso".
La decisione del taglio, avvenuto a causa dei timori sul rallentamento della crescita economica e sull'aumento del debito governativo proiettato verso il 40% del Pil per il 2018, arriva in seguito ad un periodo segnato da un'intensa crescita e dall'uscita della soglia di povertà di circa seicentomilioni di persone.
L'agenzia di valutazione, attraverso una nota, avrebbe comunicato infatti di aver modificato l'outlook da "negativo" a "stabile".
Rimarrebbe aperta la questione su S&P's, agenzia di rating internazionale, il cui giudizio risulterebbe rilevante rispetto Moody's e Fitch, che ancora non ha espresso la propria decisione su Moody's in seguito al possibile downgrade dopo l'outlook negativo su Pechino a febbraio 2016.
Alessia Terzo
Immagine da codicicolori.com