Cronaca

"Ciao bella": l'Italia del Der Spiegel in copertina

Berlino, 24 luglio 2011- In Italia, stranamente se ne è parlato poco; ma la copertina che il "Der Spiegel", settimanale tra i più letti in Germania, ha dedicato al nostro Paese, con annesso speciale interno, ha catturato l'attenzione di molti in terra tedesca.[MORE]

"Ciao bella": la frase tormentone che qualunque straniero sembra non poter fare a meno di ripetere incontrando un nostro connazionale, campeggia su una caricatura di Berlusconi in costume da gondoliere, alla guida dello stivale insieme a due sirenette-escort, con la famosa immagine degli spaghetti con la pistola, tratta da una prima pagina che fece scandalo nel 1967, ai suoi piedi.

Segue lungo approfondimento, talmente triste da sembrare un gran misto di luoghi comuni, purtroppo, invece, più vero che mai. Gettonatissimo, neanche a dirlo, il tema Berlusconi, con la parola Rubygate che conquista il premio di parola più citata.

Ma oltre allo scandalo a luci rosse, ce ne è proprio per tutti; dalla recente situazione sui mercati finanziari alla mancanza di crescita, dalla corruzione alla mafia, dall' amoralità della politica alla questione del debito pubblico.

C'è la casta, che sperpera denaro in auto blu e aerei privati, ma non si cura del patrimonio culturale del Paese. C'è uno stato dove i giovani non trovano lavoro, c'è una differenza spaventosa tra Nord e Sud, c'è la criminalità organizzata che continua a farla da padrona in alcune zone.

C'è l'Italia, quella che conosciamo, che viene descritta in un modo tanto assurdo che ci sarebbe solo da sperare fosse finto, ma che purtroppo, ci ricordano i fatti, non si può contraddire.

Berlusconi, la Lega... un'opposizione inesistente, a capo della quale, per quello che ne sanno i tedeschi, ci sarebbe ancora Romano Prodi. Una politica amorale, che rende la nostra patria sempre meno attraente.

Il Paese più bello del mondo, scrivono, uno dei fondatori dell'Unione Europea, in preda al declino, al cinismo, all' amoralità. Saremmo da rifondare dalle radici, ci dicono i tedeschi; altrimenti, all'Italia tanto amata e odiata, non si potrà che dedicare quel saluto tanto gettonato da sembrare un adagio popolare: "ciao bella..."

Simona Peluso