Economia

Cia Basilicata: diminuita la superficie agricola in 10 anni

POTENZA, 12 OTTOBRE 2014 - 64.611 ettari. Questa è l'area di terreni complessivamente erosa al settore agricolo nel decennio 2000-2010 (passando da 537.532 a 472.920 ettari, con una riduzione del 12%). L'allarme lo lancia la Cia di Basilicata, che nella sua analisi evidenzia i problemi che un dato del genere si porta dietro.

Una sensibile contrazione della produzione agricola comporta da un lato l'aumento della dipendenza dall'estero nell'agroalimentare, rendendo ancora più difficoltosa la ripresa economica del Paese e, dall'altro, si mette a rischio il patrimonio paesaggistico. Altro elemento non da poco, tale fattispecie risulta essere un rischio anche per l'equilibrio naturale, come testimonia l'alluvione a Genova.
[MORE]

Drastico il calo di territori dedicati alla coltivazione cerealicola, alla quale si è associato un calo del numero di aziende - prevalentemente microimprese a conduzione familiare - del 42,6%, e la stessa tendenza è toccata al comparto olivicolo, ortofrutticolo e vitivinicolo (anche se quest'ultimo, sul finire del decennio scorso, ha già iniziato a registrare un'inversione di tendenza). Persino gli orti familiari, da sempre simbolo di un'economia agricola di sostentamento, registrano un arretramento di 484 ettari, pari al 32,2% in meno.


Molteplici sono quindi i motivi che hanno portato la Cia Basilicata ad auspicare un intervento deciso, con un piano regionale di sviluppo che coinvolga, oltre al rilancio dell'intero settore agricolo, misure di incentivo per la produzione di energie rinnovabili, in modo da rendere competitivo e a maggiore redditività il sistema delle Pmi, in particolar modo quelle agricole.

(fonte foto: http://www.terzobinario.it/)

Giuseppe Puppo