Politica

Chiusura uffici postali: Marini e Anci chiedono "un tavolo di concertazione regionale"

PERUGIA, 28 FEBBRAIO 2015 – In merito al piano di ridimensionamento di Poste Italiane S.p.A., operativo dal prossimo 13 aprile, che porterà alla chiusura di 15 uffici postali umbri, con 18 filiali a orario ridotto, già nei giorni scorsi la governatrice Catiuscia Marini aveva espresso la sua preoccupazione.[MORE]

Ora, insieme al presidente di Anci Umbria, Francesco De Rebotti, è ritornata sulla questione, avanzando una richiesta alla direzione regionale Toscana-Umbria delle Poste, mirante all’attivazione - «al più presto» - di «un tavolo di concertazione regionale per trovare soluzioni valide ed evitare di lasciare alcuni comuni umbri, in particolare i centri più marginali, privi di un servizio statale essenziale come quello offerto da Poste Italiane».

«In seguito agli incontri tra l'Associazione dei Comuni dell'Umbria con la direzione regionale di Poste Italiane e tra le Regioni e Anci nazionale con la presidente di Poste italiane, Luisa Todini, e l'amministratore delegato, Francesco Caio, - ha precisato Marini - è emersa l'esigenza di attivare un'interlocuzione a livello territoriale tra le Poste, le Regioni e i Comuni per tutelare le esigenze dei territori nell'ambito del percorso che porterà all'attuazione del Piano di ridimensionamento degli uffici postali».

«Come Regione - ha aggiunto - condividiamo le perplessità e le preoccupazioni dei cittadini, specie quelle espresse degli abitanti di alcune zone rurali e montane, interessate dalle eventuali chiusure degli uffici che determinerebbero notevoli disagi», ricordando altresì, al fine di scongiurare tale epilogo, la disponibilità offerta dalla Regione «a mettere a disposizione - di Poste Italiane - anche il proprio patrimonio immobiliare».


Domenico Carelli

(Foto: investireoggi.it)