Cultura e Spettacolo
Ultima puntata di Don Matteo, nuova fiction con le suore. Perchè i religiosi vanno così bene in tv?
MILANO, 8 Dicembre 2011 – Per la festa dell’Immacolata Concezione non poteva esserci prima serata più adatta. Su RaiUno (alle 21.10) Don Matteo, il detective più amato della televisione italiana, saluterà il pubblico che lo ha seguito a colpi di record (picchi di 9 milioni di ascoltatori e 28% di share). Da giovedì prossimo 15 dicembre ci sarà Elena Sofia Ricci a sostituirlo nei panni di una suora nella nuova fiction Che Dio ci aiuti. I due, però, si incontreranno già stasera: il pullmino su cui viaggia Suor Angela si scontra con Terence Hill, in sella alla sua bici mentre girava tra le strade di Gubbio alla ricerca di qualche prezioso indizio. Un passaggio di consegna in tipico stile americano e che cercherà di fidelizzare gli affezionati spettatori di Don Matteo alla nuova serie. [MORE]
Ma perché riscuotono così grande successo le serie con protagonisti religiosi? Probabilmente per la loro pacatezza, per la capacità con cui le persone riescono ad aiutarti l’un con l’altro, perché ci rassicurano. Una sorta di mondo ideale in cui il male è punito e chi commette un crimine viene sempre catturato, ma mai con cattiveria: c’è sempre una parola buona, un conforto, una morale che il prete (nel caso della fiction con Terence Hill) riesce a far capire a chi ha sbagliato e a portarlo sulla retta via. Non c’è mai accanimento, né la presunzione di essere superiore a chi ha avuto un momento di cedimento ma la convinzione che la parola di Dio può aiutare e far capire gli errori commessi. Non a caso il momento più amato dal pubblico è quello in cui Don Matteo incontra l’assassino che comprende la lezione e si appresta ad affrontare la giusta pena. In sostanza per lo spettatore sono due ore da vivere in relax, senza l’ansia della dura quotidianità e in cui rispecchia il proprio bisogno di giustizia e, perché no, anche di religiosità. E, soprattutto, spesso si insegna la parola del Signore, con recite di passi della Bibbia: un valido motivo per dare un'occhiata anche alla nostra rubrica Parola e Fede.
I nuovi detective, però, sono così vicini ai cuori del pubblico anche perché non sono perfetti, uomini e donne come noi capaci di sbagliare e di pentirsi. Come nel caso della sorella interpretata dalla Ricci: passato turbolento, ex fidanzata di un gangster, ex truffatrice, abile giocatrice d'azzardo che si converte in carcere (segno che si può cambiare). Mentre Don Matteo ha come spalla i carabinieri, suor Angela ha al suo fianco l'aitante commissario di polizia interpretato da Massimo Poggio. «Don Matteo è più istituzionale, mentre suor Angela è anche scorretta, ma non per questo meno spirituale - ha spiegato Elena Sofia Ricci - il tono è quello della commedia: si ride tanto, ma ci si emoziona e ci si commuove. Si riflette su alcuni temi sociali trattati nei casi di puntata». Di suore dal passato difficile se ne sono viste parecchie, dalla scatenata Whoopie Goldberg in Sister Act all'ironica Angela Finocchiaro in Dio vede e provvede. Tutte accomunate dal grande successo televisivo e dal vasto consenso di pubblico.
Diretta da Francesco Vicario, la serie ideata da Carlotta Ercolino prodotta dalla LuxVide è interpretata tra gli altri da Francesca Chillemi, Serena Rossi, Miriam Dalmazio, Marco Messeri, Valeria Fabrizi e punta al grande pubblico. Quando il Convento degli Angeli Custodi, a Modena, per la crisi delle vocazioni, rischia di chiudere, lei decide di trasformarlo in un convitto universitario, trasformando la foresteria in un bar, l'Angolo Divino. Anche lei, come don Matteo, ha una famiglia allargata. Nel convento entrano infatti tre ragazze e una bambina, che sconvolgono tutti i ritmi. Per un’anticipazione guardate il video qui sotto, mentre per saperne di più dovrete seguire le puntate della nuova fiction.
Stefano Villa