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Chiude Cambridge Analytica dopo lo scandalo dei dati rubati

LONDRA, 3 MAGGIO – Ha chiuso le attività a Londra Cambridge Analytica, la società che lavorava nell’analisi delle informazioni, coinvolta nello scandalo di dati rubati ai clienti Facebook. Per l’azienda, nata nel 2013 come ramo di SCL Group, erano diventati insostenibili i costi legali derivanti dallo scandalo e la fuga di clienti registrata negli ultimi mesi.

Cambridge Analytica ascese in seguito all’elezione di Donald Trump. Il suo ex amministratore delegato, Alexander Nix, collaborò a stretto contatto con il responsabile della propaganda social del Presidente, Brad Parscale, nel “progetto Alamo”. Il progetto consisteva nel riempire di messaggi propagandistici gli elettori americani in base a dati raccolti tramite “un’innocua” applicazione per Facebook, “This is your digital life”, a cui si iscrissero 270mila utenti. A questo numero si aggiunsero tutti i loro contatti, per cui la società arrivò ad utilizzare i dati di 87 milioni di persone. [MORE]

Lo scandalo scoppiò il 17 marzo in seguito alle rivelazioni di un ex analista, Christopher Wylie. Wyle denunciò che milioni di profili social di elettori americani erano stati violati dalla società e che i loro dati erano stati poi usati a scopi politici senza previa autorizzazione. “Abbiamo sfruttato Facebook per raccogliere i profili di milioni di persone –confessa l’ex dipendente- e abbiamo costruito modelli per sfruttare ciò che sapevamo su di loro e mirare ai loro demoni interiori. E' su questa base che l'intera società è stata costruita".

La società continua a difendere la sua posizione: "Negli ultimi mesi siamo stati oggetto di numerose accuse infondate e, nonostante i nostri sforzi di rettifica, siamo stati denigrati per attività che non solo sono legali ma sono anche ampiamente accettate come componente standard della pubblicità online sia nell'arena politica sia in quella commerciale" afferma Cambridge Analytica, sottolineando che oltre alla procedura di insolvenza in Gran Bretagna saranno avviate parallelamente le operazioni per la bancarotta negli Stati Uniti. All’interno dell’azienda è stata effettuata un’indagine per scoprire se fosse stato commesso qualche illecito, ma non è emerso nulla di illegale.

L’amministratore delegato Nix è stato sospeso in seguito alla pubblicazione di un video da parte di Channel 4. Nel video Nix racconta, a insaputa di essere registrato, le tattiche con cui la società aveva fatto vincere i propri clienti, tattiche che riguardavano la corruzione di avversari con prostitute, mazzette, ex spie e fake news per poi ricattarli. Cliente di Cambridge Analytica fu lo stesso Donald Trump, della cui elezione ha parlato lo stesso Nix: “Lo abbiamo fatto vincere noi" confessa involontariamente, vantandosi del lavoro sporco fatto per far salire al potere il tycoon americano. Lo stesso fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg è stato recentemente convocato in tribunale negli USA, accusato di esser venuto a conoscenza nel 2015 che Cambridge Analytica aveva rubato dati ai suoi clienti, ma si limitò a porre contromisure senza informarli.


Federico De Simone

fonte immagine: virtualblognews.altervista.org