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Chioggia, 29 Agosto - Non si placa l'ondata di violenza che attanaglia i giovani. A rimetterci, questa volta, è un 29enne del veneziano: a causa di una banale lite sarebbe stato ucciso da un "amico" a coltellate.
Non sono ancora chiare nè le cause che hanno portato all'evolversi della discussione nè chi sia stato il primo a estrarre l'arma, e chi ne fosse dunque il possessore.[MORE]
L'unico indiziato, Cristian Carisi, afferma che si è trattato di gesto estremo per salvaguardare la propria incolumità. Secondo il giovane si sarebbe quindi trattato di legittima difesa.
Sarà quindi compito degli inquirenti chiarire le cause e le dinamiche della tragedia. Comunque, anche ammettendo che la versione dell'accusato risulti attendibile, sarà necessario chiarire perchè si muovesse con un coltello che, ricordiamo, è considerato dalla legge una vera e propria arma, se la lama è a doppio taglio, se supera i quattro centimetri e se non ne si può giustificare il possesso (può essere giustificabile, per esempio, il contadino che deve andare a lavorare).
Tuttavia il primo segnale dovrebbe venire dalle istituzioni. Il cittadino non dovrebbe sentire il bisogno di girare col coltello in tasca.