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Chievo - Napoli 1-0, continua il tabù
NAPOLI, 23 Settembre - Eh si perché con quella di mercoledì sera siamo a 3 partite consecutive che il Napoli perde contro la squadra che diventa così ufficialmente la sua nemesi.
Mazzarri rivoluziona la squadra presentandosi in campo con una difesa inedita che vede sulla destra Fernandez al suo debutto da titolare, al centro Aronica al posto del sempre presente Cannavaro in un ruolo mai ricoperto prima, a sinistra il riccioluto Fideleff alla sua prima assoluta con la maglia azzurra; a centrocampo l’inedita coppia distruttiva ma poco costruttiva (mi riferisco al gioco) Dzemaili-Gargano, sulle fasce il sempreverde Maggio a destra (che però poi esce per affaticamento, è umano anche lui!) e Zuniga a sinistra al posto del titolare Dossena a cui vanno le più sentite condoglianze per la perdita del padre; tridente d’attacco tutto nuovo con Mascara, Santana e Pandev.[MORE]
La partita è brutta e lascia poco da dire, vuoi per il gioco ostruzionistico del Chievo con le sue marcature ad uomo, vuoi per la mancanza di idee di un Napoli troppo originale, per cui mi limiterà ad un commento prettamente tecnico.
La scelta di Mazzarri di cambiare così radicalmente la sua squadra, con il senno di poi, non ha avuto i risultati sperati e diventa quindi facilmente criticabile, ma cerchiamo di restare comunque obbiettivi.
Nelle interviste post-partita il tecnico livornese ha esordito dicendo che era una scelta obbligata la sua poiché aveva visto i suoi titolarissimi affaticati da un inizio di stagione intenso sia per quantità di gioco che per qualità di avversari, ed in effetti la sostituzione di Maggio ha confermato quanto dichiarato.
Evidentemente la partenza col botto del Napoli ha reso ancora più pesante il lavoro già di per se duro fatto in precampionato per reggere ad alti livelli agonistici in una stagione che si prospetta estremamente lunga, e così Mazzarri ha preferito rischiare puntando su una panchina che quest’anno può finalmente ritenersi all’altezza delle aspettative partenopee.
Certo la sconfitta a Verona non aiuta a supportare il suddetto ragionamento, e sono molto le critiche che arrivano da chi ritiene che siano stati troppi i cambiamenti e abbiano fatto perdere l’identità alla squadra.
Come sempre in questi casi (e in genere nella vita) la verità sta nel mezzo: credo che Mazzarri abbia fatto bene a rischiare contro la squadra, sulla carta, più debole da affrontare in questo periodo, ma probabilmente sarebbe stato meglio lasciare almeno 2 titolari dall’inizio e poi, magari a risultato acquisito, sostituirli in corsa, e mi riferisco a Inler e Hamsik.
Scelgo questi due nomi tra i tanti perché a vedere la partita è parso chiaro che non si può puntare sui lanci di Aronica dalla difesa per impostare il gioco del Napoli, e quindi era palese che la presenza di Inler avrebbe dato idee al gioco e magari la verve di Hamsik avrebbe contribuito a trasformare quelle idee in azioni pericolose da far finalizzare alle new entries in avanti.
Peccato che Pandev non sia ancora nella condizione migliore, era penoso vederlo arrivare sempre secondo su ogni pallone, e peccato per l’errore di Fideleff che ha macchiato il suo esordio, vanificando quanto di buono fatto vedere sia tatticamente che tecnicamente (credo che possa degnamente sostituire Aronica a breve).
Poco da aggiungere ad un turno infrasettimanale da dimenticare in fretta, dimostrando che anche le grandi squadre possono incappare in una giornata storta…sempre che resti isolata.