Chiesti quattro rinvii a giudizio per i fatti della "Murgia Avvelenata
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L’inchiesta fu aperta nel 2003 dal pm Renato Nitti della procura della Repubblica di Bari. Molti ambientalisti denunciavano da tempo strani movimenti sulla Murgia tra Gravina in Puglia e Altamura, lamentando anche odori nauseabondi. Le indagini portarono alla scoperta di vari siti nei quali erano stati sversati rifiuti e fanghi speciali, spacciati per concimanti e fertilizzanti.[MORE]
Si trattava di uno dei più grandi scempi che la Murgia avesse mai subito. E ne aveva tanto da raccontare, dallo spietra mento selvaggio alla rimozione degli ulivi secolari. I fanghi penetrarono nel terreno e lo resero incoltivabile, tanto che i Comuni di Altamura e Gravina furono costretti a vietare la semina e il pascolo nelle zone interessate.
Le indagini sono giunte alla conclusione e la notifica della chiusura dell’attività investigativa e conseguente rinvio a giudizio è stata inoltrata ai quattro responsabili della Tersan di Modugno che aveva appunto contaminato un’area vasta quasi 300 ettari.
Il danno per gli operatori del settore fu incalcolabile. La già traballante agricoltura murgiana fu letteralmente messa in ginocchio e il divieto di pascolo e semina segnò la fine di alcune aziende agricole.
Il movimento civico Aria Fresca di Altamura fu tra i primi a capire che c’era del marcio sulla Murgia, parafrasando l’Amleto di Shakespeare e presentò i primi esposti in Procura. Ci avevano visto bene. Per tale ragione il movimento chiede che il Comune di Altamura si costituisca parte civile nel processo che si andrà a tenere. Lo chiede per voce del consigliere comunale Enzo Colonna.
Giovanni Dimita