Cronaca
Chiesa, dure critiche contro Saramago
Città del Vaticano – E’ morto Saramago, premio nobel per la letteratura portoghese, considerato da molti il più grande scrittore contemporaneo, e l’Osservatore Romano rimane coerente al pensiero che la Chiesa aveva del lusitano.
L’articolo non è certo un “coccodrillo” affettuoso già alle prime righe : “Sia pure scomparso alla rispettabile età di 87 anni, di José Saramago non si potrà dire che il destino l'abbia tenuto in vita a tutti i costi”.[MORE]
Saramago viene descritto come un marxista incallito, autore di opere fondate sul materialismo libertino, “populista estremistico”. Sottolineando il fatto che il portoghese abbia iniziato in età avanzata la sua opera letteraria, l’Osservatore Romano descrive il suo stile riconducendo tutto a pochi elementi rilevanti. “la Storia maiuscola in filigrana a quella del popolo; una struttura autoritaria totalmente sottomessa all'autore, più che alla voce narrante, non solo onnisciente ma anche onnipresente; una tecnica dialogica in tutto debitrice all'oralità; un intento inventivo che non si cura di celare con la fantasia l'impronta ideologica d'eterno marxista; un tono da inevitabile apocalisse il cui perturbante presagio intende celebrare il fallimento di un Creatore e della sua creazione. E, infine, una strategica modalità, tematica ed espressiva a un tempo, impegnata a rendere quel che lui stesso ha definito la ‘profondità della superficie’. ”
Critico, ovviamente, sulla “religiosità” dell’autore, soprattutto nell’opera “Il Vangelo secondo Gesù Cristo”, l’Osservatore definisce “inaccettabile” l’ultima fatica di Saramago, “Caino” e sconfortante il suo semplicismo teologico.
L’estremo saluto a Saramago recita così: “Saramago è stato dunque un uomo e un intellettuale di nessuna ammissione metafisica, fino all'ultimo inchiodato in una sua pervicace fiducia nel materialismo storico, alias marxismo. Lucidamente autocollocatosi dalla parte della zizzania nell'evangelico campo di grano, si dichiarava insonne al solo pensiero delle crociate, o dell'inquisizione, dimenticando il ricordo dei gulag, delle "purghe", dei genocidi, dei samizdat culturali e religiosi.”
Riposi in pace. Questo lo abbiamo aggiunto noi.