Politica
'Chiamiamola tortura', adesione all'appello di Antigone
Sono passati quasi ventotto anni dal 10 dicembre 1984, giorno in cui le Nazioni Unite adottano la Convenzione contro la tortura e altre pene o trattamenti crudeli, inumani o degradanti, entrata ufficialmente in vigore nel giugno 1987. L'Italia ratifica la convenzione l'anno dopo, precisamente il 3 novembre 1988 (legge n.498/88). A 24 anni di distanza da quella data, tuttavia, il reato di tortura non è ancora stato inserito all'interno del codice penale italiano.
In queste settimane l'associazione Antigone, che da diversi anni si batte per i diritti e le garanzie nel sistema penale, ha promosso un appello al Parlamento italiano affinché nel codice penale del nostro paese venga introdotto il reato di tortura, i cui primi firmatari sono Andrea Camilleri Massimo Carlotto Ascanio Celestini, Cristina Comencini, Erri De Luca, Luigi Ferrajoli, Davide Ferrario, Rita Levi Montalcini, Elena Paciotti, Mauro Palma, Stefano Rodotà, Rossana Rossanda, Ettore Scola, Daniele Vicari, Vladimiro Zagrebelsky.[MORE]
InfoOggi ha deciso di aderire all'appello di Antigone, sottoscrivendone la petizione, condividendone fini e modalità. Ci si augura che anche i nostri lettori sensibili al tema dei diritti umani aderiscano convintamente. Riportiamo di seguito il testo dell'appello e le modalità di adesione.
Testo appello
In Italia la tortura non è reato. In assenza del crimine di tortura non resta che l’impunità. La violenza di un pubblico ufficiale nei confronti di un cittadino non è una violenza privata. Riguarda tutti noi, poiché è messa in atto da colui che dovrebbe invece tutelarci, da liberi e da detenuti. Sono venticinque anni che l’Italia è inadempiente rispetto a quanto richiesto dalla Convezione contro la tortura delle Nazioni Unite, che il nostro Paese ha ratificato: prevedere il crimine di tortura all’interno degli ordinamenti dei singoli Paesi. Quanto accaduto nel 2001 alla scuola Diaz ha ricordato a tutti che la tortura non riguarda solo luoghi lontani ma anche le nostre grandi democrazie. Il caso di Stefano Cucchi, la recente sentenza di un giudice di Asti e tanti altri episodi dimostrano che riguarda anche l’Italia. Per questo chiediamo al Parlamento di approvare subito una legge che introduca il crimine di tortura nel nostro codice penale, riproducendo la stessa definizione presente nel Trattato Onu. Una sola norma già scritta in un atto internazionale. Per approvarla ci vuole molto poco.
Per aderire è possibile inviare una e-mail con i propri dati all'indirizzo segreteria@associazioneantigone.it
oppure compilare il form online sul sito internet dell'associazione Antigone