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Chi può beneficiare del Reddito di inclusione approvato dal Governo

ROMA, 29 AGOSTO – È stato approvato dal Consiglio dei ministri, in esame definitivo, un decreto legislativo di attuazione della legge sul contrasto della povertà, il riordino delle prestazioni di natura assistenziale e il rafforzamento del sistema degli interventi e dei servizi sociali. Il decreto in questione introduce, a partire dal 1° gennaio 2018, il Reddito di inclusione (ReI), ovvero una misura unica a livello nazionale di contrasto alla povertà e all'esclusione sociale.[MORE]

Il ReI sarà concesso per un periodo continuativo non superiore a 18 mesi e sarà necessario che trascorrano almeno 6 mesi dall'ultima erogazione prima di poterlo richiedere nuovamente. Al ReI si accederà attraverso una dichiarazione a fini Isee 'precompilata'. È un'importante innovazione di sistema, che caratterizzerà l'accesso a tutte le prestazioni sociali agevolate migliorando la fedeltà delle dichiarazioni da un lato e semplificando gli adempimenti per i cittadini dall'altro.

Requisiti per usufruire del Rel. Della misura potranno beneficiare i nuclei familiari che rispondano a determinati requisiti relativi alla situazione economica: il valore dell’Isee, in corso di validità, non dovrà essere superiore a 6mila euro. Inoltre il valore del patrimonio immobiliare, diverso dalla casa di abitazione, non dovrà essere superiore a 20mila euro. Beneficiano della priorità i nuclei con figli minorenni o disabili, donne in stato di gravidanza o disoccupati ultra cinquantacinquenni.

Se il Rel è compatibile con lo svolgimento di un'attività lavorativa, non è invece compatibile con la contemporanea fruizione, da parte di qualsiasi componente il nucleo familiare, della NASpI o di altro ammortizzatore sociale per la disoccupazione involontaria.

La misura. Il ReI è articolato in due componenti: la prima riguarda un beneficio economico erogato su dodici mensilità, con un importo che andrà da circa 190 euro mensili per una persona sola, fino a quasi 490 euro per un nucleo con 5 o più componenti. La seconda componente riguarda i servizi alla persona identificata, in esito ad una valutazione del bisogno del nucleo familiare che terrà conto, tra l'altro, della situazione lavorativa e del profilo di occupabilità, dell'educazione, istruzione e formazione, della condizione abitativa e delle reti familiari, di prossimità e sociali della persona e servirà a dar vita a un 'progetto personalizzato' volto al superamento della condizione di povertà.

Tale progetto indicherà gli obiettivi generali e i risultati specifici da raggiungere nel percorso diretto all'inserimento o reinserimento lavorativo e all'inclusione sociale, nonché i sostegni, in termini di specifici interventi e servizi, di cui il nucleo necessita, oltre al beneficio economico connesso al ReI e, infine, gli impegni a svolgere specifiche attività, a cui il beneficio economico è condizionato, da parte dei componenti il nucleo familiare.

Al Reddito di inclusione, attraverso le risorse del Fondo nazionale per la lotta alla povertà e all'esclusione sociale e quelle derivanti dalla razionalizzazione degli strumenti esistenti di contrasto alla povertà, sono destinati 1 miliardo e 845 milioni di Euro, incluse le risorse per rafforzare i servizi, a cui si aggiungono anche le risorse a carico del PON Inclusione (complessivamente 1 miliardo fino al 2022) per un totale di oltre 2 miliardi di euro l'anno dal 2019.

 

Maria Azzarello

fonte immagine: Sky TG24