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Che belle parole!!!
Il film di Checco Zalone “Che bella giornata” è uscito in Italia il 5 gennaio ed ha riscosso subito un grande successo.
Grande interpretazione da parte degli attori, una comicità quasi reale tanto da rendere possibile un successo così.[MORE]
Il film di Gennaro Nunziante crea un mix di comicità tanto forte da non poter fare a meno di non ridere, dove vede Checco interpretare un agente della security di una discoteca della Brianza, con un grande sogno nel cassetto, quello di fare il carabiniere, ma per varie vicissitudini non vi riesce mai.
Grazie alla raccomandazione di uno zio, presso il vescovo di Milano riesce a trovare lavoro come addetto alla sicurezza del Duomo e ne accadranno di tutti i colori.
Un Checco Zalone, ironico, più folle di mr Bean, un film simpatico, allegro, che forse per colpa di qualche battuta si è perso un po’ di quello stile che aveva.
In una scena del film, infatti, Checco si trova a cena a casa sua con la propria famiglia ed alcuni amici arabi, ed è lì che da parte del papà di Zalone ( interpretato da Rocco Papaleo ) di rientro da una missione di pace in Iraq, viene a dir poco calpestata la dignità delle nostre forze armate con delle frasi irripetibili e soprattutto vergognose, etichettando i nostri soldati, agli occhi dell’opinione pubblica, come “mercenari”, persone che fanno queste missioni solo ed esclusivamente per soldi ( alludendo al loro compenso in circa 6000,00 euro al mese, peraltro informazione non giusta ). In quel momento del film ho provato ad immedesimarmi, magari cercare di capire il loro stato d’animo, in genitori che hanno perso i propri giovani figli ( come dimostrano i circa 40 morti solo in Afghanistan), ragazzi chiamati ad operare in posti lontani e pericolosissimi con il solo scopo di destabilizzare il terrorismo per far posto alla democrazia ed alla libertà e soprattutto chiamati a svolgere il proprio lavoro.
Una grave caduta di stile, a mio parere evitabile, in un film dalla grande comicità e campione d’incassi nel panorama del cinema italiano.
Loredana Berardi