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Charlottesville, polemiche su Trump: non condanna esplicitamente i suprematisti bianchi
WASHINGTON, 14 AGOSTO - Subito dopo l’attacco di Charlottesville Donald Trump ha dichiarato che "l'odio e la divisione devono finire adesso". "Dobbiamo unirci come americani nell'amore della nostra nazione, attraverso l'affetto degli uni verso gli altri”, ha aggiunto. Ma questo non è bastato ad evitare che una nuova bufera si abbattesse sul presidente degli Stati Uniti, le cui parole sono state ritenute troppo neutre nei confronti dei rappresentanti dell'estrema destra protagonisti degli scontri in Virginia. [MORE]
Criticata da più parti anche la frase “apprezziamo la nostra storia", pronunciata in un secondo momento dal presidente Usa, e da parecchi letta come un messaggio in codice agli organizzatori del raduno, convocato per contestare la rimozione di una statua del generale confederato Robert Lee, uno dei protagonisti della Guerra di Secessione americana.
Le polemiche hanno indotto la Casa Bianca a precisare, parecchie ore più tardi, che la condanna della violenza includeva anche gli estremisti bianchi: "Il presidente ha detto chiaramente che condanna tutte le forme di violenza, intolleranza e odio e ovviamente questo include i suprematisti bianchi, il KKK, i neo-nazisti e tutti i gruppi di estremisti. Ha chiesto l'unità del paese”.
Da più parti sono infatti piovute accuse per il mancato riferimento diretto ai suprematisti bianchi, forti sostenitori del capo della Casa Bianca in campagna elettorale. E non è bastata a sopire le polemiche la presa di posizione molto decisa della figlia di Donald, Ivanka Trump, che su Twitter ha scritto: ''Non c'è posto nella società per i suprematisti bianchi e per i neonazisti'’.
Decisamente più schierati l'ex presidente Barack Obama e l'avversaria di Trump alle ultime elezioni, Hillary Clinton. "Nessuno - ha scritto Obama sui social - è nato odiando un'altra persona per il colore della sua pelle o per la religione. Le persone imparano a odiare e se possono imparare l'odio, possiamo insegnare loro l'amore. Perché l'amore viene più naturale al cuore umano che il suo opposto”.
Una condanna agli eventi di Charlottesville e una stoccata a Trump, invece, per la Clinton: "L'incitazione all'odio che ci ha portati a questo punto è altrettanto pericolosa e da condannare come lo è la presenza di suprematisti bianchi nelle nostre strade. Ogni minuto che noi permettiamo questo persistere attraverso l'incoraggiamento tacito o l'inazione è una disgrazia corrosiva dei nostri valori. Ora è il momento per i leader di essere forti nelle loro parole e nelle loro azioni. Senza tirarsi indietro. Dobbiamo dare prova di cosa e chi sono americani”.
Contro i suprematisti si sono espressi anche i senatori repubblicani John McCain e Ted Cruz. Il primo lo ha fatto in maniera secca ed esplicita: "I suprematisti bianchi non sono dei patrioti, sono dei traditori. Gli americani devono essere uniti contro l'odio e l'intolleranza". Cruz ha invitato il Dipartimento di Giustizia a indagare come "terrorismo interno" l'incidente in Virginia: "I nazisti, il Khu Klux Klan e i suprematisti bianchi sono il diavolo e abbiamo l'obbligo morale di respingere la loro propaganda di bugie, intolleranza, anti-semitismo e odio".
Claudio Canzone
Fonte foto: huffingtonpost.it