Cronaca

Cgil: votazione al Senato del Jobs Act determinano le esequie dello Statuto dei Lavoratori

10 OTTOBRE 2014 - (Riceviamo e pubblichiamo)
La Slc Cgil Calabria è impegnata da giorni nella campagna straordinaria di assemblee per la prossima manifestazione nazionale del 25 Ottobre, prevista a Roma con comizio conclusivo di Susanna Camusso in Piazza San Giovanni.

Nei giorni scorsi, su spinta dei delegati eletti nelle liste RSU della categoria della comunicazione della CGIL, le assemblee sono iniziate osservando un minuto di silenzio in memoria dello Statuto dei Lavoratori. Il Jobs Act proposto e sostenuto dal governo Renzi cancella anni di battaglie per conquistare diritti alienabili sanciti dalla legge 300/70, che di fatto ha sempre rappresentato la “costituzione” dei lavoratori.
[MORE]“Un gesto simbolico, ma chiaro e diretto, che dimostra come il Governo abbia di fatto, a colpi di fiducia, “ucciso” i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori”. Ha dichiarato Alberto Ligato della Slc Cgil Calabria. “Ci dispiace che a dare il triste annuncio della morte dello Statuto dei Lavoratori, oltre al Governo, ci siano anche altre organizzazioni sindacali – ha affermato Ligato – ma questo non ci scoraggia anzi ci spinge ad impegnarci ancor con più determinazione e vigore a contribuire come Slc Cgil Calabria alla riuscita dell’iniziativa del 25 Ottobre, che si preannuncia una imponente manifestazione di massa”.

“La grande manifestazione del 25 Ottobre sarà la dimostrazione che in Italia c’è ancora chi ha a cuore i diritti dei lavoratori – ha proseguito il sindacalista della Slc Cgil – una manifestazione che deve coinvolgere tutti, nessuno escluso, perché è in gioco il futuro del mondo del lavoro in Italia”.

“Il governo punta a precarizzare ulteriormente un mercato del lavoro già oltremodo devastato da decine di forme di contratto precarie, rendendo sempre più distante per le giovani generazioni una stabilità contrattuale tanto agognata e sospirata”. Ha affermato in conclusione il giovane dirigente sindacale.

“Per questo ci vuole una grande risposta delle generazioni precarie, ma di tutto il mondo del lavoro, perché lottare oggi significa dare un futuro migliore a chi ci seguirà. Indicativo risulta in questo scenario un Aforisma di Bertolt Brecht”.
“Prima di tutto vennero a prendere gli zingari. E fui contento perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei. E stetti zitto, perché mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti, ed io non dissi niente, perché non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me, e non c'era rimasto nessuno a protestare".

(Fonte: Ufficio Stampa CGIL Calabria)