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Cgil, Cisl e Uil indicono sciopero provinciale: contro la manovra

BARI, 7 DICEMBRE 2011- Nell’ambito dello sciopero di 3 ore indetto da Cgil Cisl e Uil nazionali per rivendicare l’avvio del confronto sui temi oggetto della manovra economica LE SEGRETERIE PROVINCIALI DI CGIL CISL E UIL DI BARI HANNO ORGANIZZATO UN PRESIDIO IN PIAZZA PREFETTURA LUNEDI’ 12 DICEMBRE A PARTIRE DALLE 9.30.[MORE] In tale ambito le categorie, ad esclusione dei comparti e servizi pubblici che garantiranno la propria partecipazione attraverso la convocazione di apposite assemblee in concomitanza del presidio, decideranno l’articolazione dello sciopero rispetto ai vari turni di lavoro garantendo la partecipazione all’iniziativa. Sollecitiamo il massimo impegno per il sostegno alla riuscita delle manifestazioni programmate.

 


CGIL                                         CISL                                                                UIL
G. Gesmundo                         E. Di Pace                                                   A. Pugliese

 

 

Bari 7 dicembre 2011

L’avevamo detto: speriamo che la forma così garbata con cui questo Governo si è presentato corrisponda effettivamente ad un segnale di discontinuità profondo, effettivo, reale. Ci aspettavamo una svolta di fatto rispetto alle politiche dell’altro ieri, che hanno sfornato manovre che hanno allargato ancor di più il divario delle disuguaglianze.


Ci siamo ricreduti. Questo Governo è stato irretito dagli ammiccamenti di quella parte che fino a ieri faceva da padrona e che ancora oggi impone le direttive.
Direttive in cui niente c’è di crescita, nulla sullo sviluppo.
24 miliardi rappresentati con dignità dal presidente Monti in una lunga lista di sacrifici che nulla lascia alla speranza di cambiamento.


Il blocco della rivalutazione delle pensioni è un colpo basso alla povertà e un freno ai consumi. I grandi patrimoni restano al riparo dal contributo di solidarietà. Andare oltre i 40 anni di contributi per le pensioni di anzianità e di vecchiaia significa non tener conto di persone che lavorano nelle fabbriche e nelle catene di montaggio e comunque sottoponendosi a lavori pesanti. Si torna a colpire la prima casa, spesso acquistata a costo di grandi sacrifici che non presuppone grandi redditi. Si tace su una patrimoniale. Sull’evasione fiscale e contributiva l’intervento è appena accennato. E per finire, ma non ultimo, è mancato un confronto vero sulla concertazione.


Abbiamo presentato 9 proposte su cui discutere. Ma sono state ignorate.
Proposte che vogliono mettere al centro il lavoro, ripartendo dal welfare, cioè da equità e riduzione delle disuguaglianze.



La nostra reazione per far cambiare idea al Governo deve essere forte, incisiva e immediata. In coerenza con le nostre lotte di questi tre anni.
Presidi sotto le Prefetture, volantinaggi, informazione capillare sono i nostri strumenti di lotta, che confluiranno poi nello sciopero di quattro ore del 12 dicembre per tutte le categorie, otto ore per la FIOM che ha anticipato il suo sciopero del 16. Nella stessa data saranno convocate assemblee dei lavoratori della Funzione Pubblica e della scuola, che non sono nella condizione procedurale di scioperare.
Lo sdegno è grande, lo sciopero generale deve avere la stessa forza.



 

[da comunicato stampa]