Cronaca
CGIL in piazza: a pagare sono sempre i soliti
ROMA - Bandiere rosse, palloncini e tanta voglia di manifestare contro una manovra finanziaria "tutta sulle nostre spalle". Il corteo organizzato dalla Cgil nazionale è partito da piazza della Repubblica a Roma alla volta di piazza del Popolo. Tantissime le persone scese in piazza, provenienti da tutta Italia. Suonano tamburi, intonano 'Bella ciao' e sfilano contro "i tagli del governo che si abbattono soprattutto sui più deboli: gli statali, i precari, gli studenti". Accanto alle bandiere della Cgil sventolano anche alcune dell'Idv e di Sinistra ecologia e libertà. "La manovra si abbatterà su di noi e sarà un disastro - spiega Enzo, un lavoratore del Comune di Vicenza - perché si bloccano gli stipendi mentre l'inflazione continuerà ad avanzare e quindi ci tolgono i soldi dalle tasche prima che ci arrivino". [MORE]
EPIFANI, E' INIQUA, A PAGARE SONO SEMPRE I SOLITI - La manovra economica è "iniqua: a pagare sono sempre i soliti". Così il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, sfilando alla manifestazione promossa contro gli interventi del governo. Secondo Epifani, "la manovra colpisce solo alcuni e non stimola l'economia, gli investimenti e soprattutto l'occupazione dei giovani. Insieme a tutto questo - ha aggiunto - è una manovra che non contiene nessuna riforma".
IMPORTANTE PD CONDIVIDA CUORE NOSTRA PROTESTA - Il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, valuta una "prova importante" il fatto che il Pd abbia promosso una sua manifestazione contro la manovra (prevista per il prossimo sabato). Il Pd, ha aggiunto Epifani, "ha detto che aderiva alla nostra iniziativa, ma il mio problema non è chi aderisce e chi no, è invece chi condivide il cuore della nostra protesta e dei nostri ragionamenti".
DI PIETRO, IDV CON CGIL E LAVORATORI DEL PUBBLICO -"Oggi manifestiamo al fianco della Cgil e dei lavoratori del settore pubblico. Lo facciamo perché siamo convinti che la manovra economica partorita dal duo Tremonti-Berlusconi sia iniqua e dolorosa. E l'Italia dei Valori non può che schierarsi con i ceti più a rischio, quelli che vivono con difficoltà la quarta settimana del mese e che patiranno più degli altri le mosse di questo Governo". Lo scrive sul suo blog il presidente dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro. "La famigerata manovra da 24 miliardi in due anni è fatta di tagli indiscriminati al settore pubblico e agli enti locali - prosegue - abbiamo già espresso il nostro dissenso, proponendo una contromanovra che consentirebbe all'Italia un recupero di oltre 60 miliardi di euro in due anni. La manifestazione odierna rafforza la nostra convinzione". "La manovra del Governo non ci convince perché parte da un presupposto errato: quello dei tagli. L'Italia non ha bisogno di tagli ma di eliminare gli sprechi - scrive ancora Di Pietro -. Il taglio, anche nel senso più stretto del termine, è qualcosa di doloroso. Che fa male. Il nostro Paese può resistere alla crisi semplicemente azzerando gli sprechi". "I cittadini vivranno in città peggiori, pagheranno più tasse e avranno gli stipendi bloccati. Questo è riuscito a disegnare Berlusconi per il Paese, fra un legittimo impedimento e un ddl bavaglio. Questo è il motivo che ci spinge a manifestare e a lavorare per un'alternativa di Governo concreta. Un Governo che curi gli interessi degli italiani, non quelli della casta".
100 MILA IN PIAZZA - Alla manifestazione della Cgil contro la manovra economica stanno partecipando centomila persone. Il dato è stato reso noto dagli organizzatori, dal palco allestito a piazza del Popolo. "Siamo tantissimi non credo di esagerare se dico che siamo 100 mila, oggi, a Roma". Lo ha detto il segretario della Cgil di Roma e Lazio, Claudio Di Berardino, dal palco allestito in piazza del Popolo, dove sta confluendo il corteo contro la manovra finanziaria.
Sono stati 25mila i manifestanti che hanno partecipato a Roma al corteo promosso dalla Cgil contro la manovra economica. E' questa la stima sulla partecipazione alla manifestazione fornita dalla Questura di Roma.
MARCEGAGLIA, MANOVRA NON VENGA SPOLPATA DAL PARLAMENTO - "La manovra non deve essere spolpata dal Parlamento. Sarebbe un danno enorme, deve essere rafforzata". Lo ha detto Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria, al convegno dei Giovani Imprenditori.
In Parlamento non si possono fare passi indietro sulla linea di rigore della manovra economica, chiede Emma Marcegaglia, che accenna allo spread tra Btp e Bund per sottolineare che c'é anche un rischio forte per la credibilità del Paese e i costi del nostro debito pubblico. Bisogna andare avanti con la riduzione della spesa, è questa la direzione da seguire: "Pensiamo che questa strada vada continuata, dobbiamo tornare a livelli di spesa corrente più bassi", dice ancora la presidente di Confindustria. Che promuove la linea del rigore ma, indicando come esempio la manovra fatta in Germania, ribadisce che accanto ai tagli devono essere messe in campo anche risorse per investire su fattori che possano sostenere la crescita.
MARCEGAGLIA A MONTEZEMOLO, NOSTRO RING NON E' POLITICA - "Per chi vuole continuare a fare l'imprenditore anche in futuro e vuole fare rappresentanza di intesa il tema non è quello di salire sul ring della politica". Così il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, replica a Luca Cordero di Montezemolo che ieri ha invitato gli imprenditori a non stare più in tribuna e a scendere in campo. "Se avessi accolto la proposta che mi ha fatto il presidente Berlusconi di entrare al governo come ministro dello sviluppo economico - ha detto Marcegaglia - avrei abdicato alla mia responsabilità. In questo paese ognuno deve fare il suo mestiere, troppi mestieri non vanno bene. Il mio è quello di fare il presidente di Confindustria. Il nostro ring non è quello della politica, ma della sfida competitiva. Pungoliamo fortemente la politica, facciamo proposte alla politica, ma questo non vuol dire che dobbiamo entrare sul ring della politica. Se altri fanno questa scelta - ha concluso - è una scelta politica".
LIBERTA' DI IMPRESA: TREMONTI, FORSE PIANO IN PROSSIMO CDM -"La prossima settimana il Consiglio dei ministri potrebbe considerare e presentare un piano" che si occupi della deregulation ma anche di interventi per la libertà di impresa: lo afferma il ministro dell'Economia Giulio Tremonti nel corso del suo intervento al Convegno dei Giovani industriali.
SACCONI,SENZA DISCIPLINA BILANCIO NON C'E' CRESCITA - "Credo che il Governatore della Banca d'Italia abbia ragione nel dire che forse il peggio è alle nostre spalle, ma lo è nella misura in cui l'Europa tutta continua nella disciplina di bilancio", dice il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, parlando della crisi a margine del convegno dei giovani imprenditori di Confindustria. Ed alle imprese che chiedono che, nella manovra economica, ci siano non solo tagli ma anche stimoli alla crescita, il ministro replica: "Siamo sulla strada giusta, dobbiamo mantenere la rotta di una forte disciplina di bilancio che è la basa anche per la crescita. Perché senza stabilità non c'é crescita".
EPIFANI, MANOVRA E' INIQUA, A PAGARE SONO SEMPRE I SOLITI - La manovra economica è "iniqua: a pagare sono sempre i soliti". Così il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, sfilando alla manifestazione promossa contro gli interventi del governo. Secondo Epifani, "la manovra colpisce solo alcuni e non stimola l'economia, gli investimenti e soprattutto l'occupazione dei giovani. Insieme a tutto questo - ha aggiunto - è una manovra che non contiene nessuna riforma".
(ANSA)