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Cgil chiama Istituzioni: "Parliamoci"

 BARI, 31 GENNAIO 2012-  RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO  comunicato stampa pervenutoci in redazione da parte di Giuseppe Gesmundo (Segr. Gen. CGIL Bari):

"Proveniamo da un anno difficile. La crisi, a lungo negata, si sta rapidamente tramutando in recessione o, ancora peggio, in depressione, e registrerà grandi cambiamenti nella vita di tutti. Stiamo vivendo una fase storica in cui si è bloccata la crescita economica e sociale. Cinque manovre trasformeranno profondamente il paese e le sue abitudini. Il modello sociale europeo su cui tutto il nostro welfare si era articolato sta venendo meno. La crisi dell’euro si aggrava, la Grecia è sull’orlo del default e non sappiamo se a marzo il Consiglio europeo riuscirà a promuovere una convincente azione complessiva.
L’Istat, dati alla mano, riporta che un milione e mezzo di persone sono fuori dal mercato del lavoro, di cui due terzi sono donne e due su tre risiedono nel Mezzogiorno.
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E’ ora di pensare a un nuovo modello di sviluppo in cui bisogna dare la precedenza ai bisogni primari collettivi, mettendo da parte quelli secondari, affinché ai primi accedano tutti in modo universale. Bisogna mettere da parte l’egoismo e l’individualismo esasperati per recuperare un nuovo senso di comunità, di relazioni sociali e umane solidali. Bisogna ricostruire l’Italia, fare un paese nuovo: è questo il compito che spetta ai partiti, ai sindacati, alle forze sociali.
E’ in questo contesto e in questa logica che la CGIL di Bari ha deciso di muoversi, stando al passo con i tempi che cambiano, e con le problematiche vecchie e nuove che riaffiorano prepotentemente e che si insinuano nel tessuto sociale e culturale della nostra città. Come quella della salute, bene comune ormai al collasso.


Ci stiamo dando un’impostazione diversa, che significa una maggiore sensibilità e partecipazione rispetto alla vita della città, dei suoi cittadini e dei lavoratori.
Questa discontinuità comincia da una partecipazione alla discussione sui bilanci comunali, dove sarà opportuno stabilire delle priorità rispetto alla sempre maggiore esiguità delle risorse disponibili, bruscamente ridotte dalle manovre ultime.
Saremo interlocutori attenti rispetto a tanti temi, quali la legalità e la trasparenza negli appalti, la contrattazione sociale e quella territoriale, e via dicendo, sollecitando il coinvolgimento e la partecipazione dei cittadini.
Per avvicinare i cittadini a queste problematiche, abbiamo calendarizzato una serie di iniziative per dialogare con loro, per recuperare quel protagonismo di un tempo in nome di una visione comune del mondo, una visione incentrata sulla cura e l’attenzione per i cittadini, il rispetto per il lavoro e i lavoratori, il recupero della dignità di una politica che ha a cuore il benessere di tutti.
Il disagio sociale del Paese che rischia di degenerare, merita più attenzione di quella ricevuta in passato.
Chiediamo dunque alle Istituzioni, alla politica, una maggiore convergenza e attenzione ai problemi della gente e una collaborazione maggiore e proficua con la nostra Organizzazione, perché insieme possiamo traguardare serenamente questo momento".

* in foto, metafora della CRISI economica. Fonte imago www.peopledontknow.com