Economia

Cgia: «La Tares rischia di tramutarsi in una stangata, soprattutto per gli imprenditori»

MILANO, 31 AGOSTO 2013- Dopo l’annuncio dell’introduzione della Service Tax, che tanti dubbi sta suscitando tra gl’italiani, proseguono le stime del centro studi della Cgia di Mestre che – questa volta – si è soffermata sull’applicazione della Tares per i capannoni industriali, a causa della quale: «si prospettano aumenti fino a 1.133 euro il tutto in attesa della Service tax».

In particolare, sostiene la Cgia: «La Tares, che debutta quest'anno sostituendo la Tarsu o la Tia, rischia di tramutarsi in una stangata, soprattutto per gli imprenditori». Per il segretario della Cgia di Mestre, Giuseppe Bortolussi: «Siamo al paradosso. Questa situazione rasenta il paradosso. Con la crisi economica e il conseguente calo dei consumi, le famiglie e le imprese hanno prodotto meno rifiuti. Inoltre, grazie all'aumento della raccolta differenziata avvenuto in questi ultimi anni un po' in tutta Italia, il costo per lo smaltimento degli stessi è diminuito. Detto ciò, con meno rifiuti e con una spesa per lo smaltimento più contenuta tutti dovrebbero pagare meno. Invece, con la Tares subiremo un ulteriore aggravio della tassazione. [MORE]

Infatti come sottolinea l’associazione di Mestre, si potrebbero verificare aumenti pesanti anche sui negozi (+98 euro) e sulle abitazioni (+73 euro). Per la Cgia rispetto al 2012, per l'anno in corso si stimano incrementi molto gravosi. Ad esempio, su un capannone di 1.200 mq il rincaro «sarà di 1.133 euro (+22,7%); su un negozio di 70 mq (superficie media nazionale), l'asporto dei rifiuti costerà 98 euro in più (+19,7%); su una abitazione civile di 114 mq (superficie media nazionale), l'applicazione della Tares comporterà un aumento di spesa di 73 euro (+29,1%)».

Nello specifico, conclude la Cgia la causa degli incrementi sarebbe da ricercare, in primo luogo, dal fatto che la Tares dovrà assicurare un gettito in grado di coprire interamente il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, vincolo – quest’ultimo - non previsto con l'applicazione della Tarsu. A ciò si aggiunge che, si «prevede una maggiorazione su tutti gli immobili pari a 0,3 euro al metro quadrato con la quale si andranno a finanziare i servizi indivisibili dei Comuni (illuminazione pubblica, pulizia e manutenzione delle strade). Per la Cgia si deve tener presente che i Comuni potranno elevare questa maggiorazione sino a 0,4 euro al metro quadrato».

In sostanza, con il passare delle ore, è possibile che tutta l'euforia e i festeggiamenti da parte dell'esecutivo per il venir meno dell'Imu, semplicemente celava il fatto che - avendo dato un nome inglese ad una tassa (Service tax appunto) - invece del "pacco, contropacco e paccotto" nostrano, adesso potranno dilettarsi a fare ai cittadini italiani il gioco delle tre carte, con tipico humor anglosassone e con carte rigorosamente americane per essere in linea con la terminologia usata (of course)? Ai posteri l'ardua e onerosa sentenza.

(Fonte: Cgia. Foto: freebacoli.net )


Rosy Merola