Cesare Battisti libero: Italia ricorrerà all'Aja. Napolitano: lesi accordi
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BRASILIA, 9 GIUGNO 2011 – Si è conclusa la lunga storia dell'ex terrorista rosso, Cesare Battisti.
La Corte Suprema brasiliana ha deciso di scarcerarlo con 6 voti contro 3 alla fine di una lunga seduta a Brasilia durata sette ore, negando però l'estradizione in Italia.
Poco dopo dopo la mezzanotte Battisti ha lasciato il carcere di Papuda, nella periferia di Brasilia, dove era rinchiuso da quattro anni. Nessuna dichiarazione, solo un cenno di saluto con la mano.[MORE]
“Mi ha detto che ha scelto di vivere in Brasile, probabilmente per lavorare come scrittore, qui ha molti amici”, ha detto uno dei suoi avvocati, Luis Roberto Barroso, che ha incontrato Battisti pochi minuti prima della liberazione.
“L'Italia ora potrebbe appellarsi ad un'istanza internazionale”: lo ha affermato il legale del governo italiano, Nabor Bulhoes, al termine dell'udienza. “Con questa sentenza - continua Bulhoes - il Brasile non ha rispettato la Convenzione di Vienna che regola i Trattati internazionali e lo stesso ha fatto con il Trattato bilaterale Italia-Brasile sull'estradizione del 1989. Tutto ciò danneggia la credibilità internazionale del Brasile”.
Il capo dello Stato Giorgio Napolitano “appoggia pienamente ogni passo che l'Italia vorrà compiere avvalendosi di tutte le istanze giurisdizionali cui compete assicurare il pieno rispetto delle convenzioni internazionali”.
Questa decisione, secondo il Presidente della Repubblica, contrasta con gli storici rapporti di consanguineità e amicizia tra i due Paesi.
In una nota del Quirinale si legge: “La pronuncia con cui il Tribunale Supremo del Brasile ha confermato la precedente decisione del Presidente Luiz Inacio Lula da Silva di negare l'estradizione di Cesare Battisti, assume un significato gravemente lesivo del rispetto dovuto sia agli accordi sottoscritti in materia tra l'Italia e il Brasile sia alle ragioni della lotta contro il terrorismo condotta in Italia, in difesa delle libertà e istituzioni democratiche, nella rigorosa osservanza delle regole dello Stato di diritto”.
Dopo il no del Supremo Tribunale Federale del Brasile alla richiesta di estradizione per Cesare Battisti, l'Italia "intende attivare immediatamente - si legge in un comunicato della Farnesina - ogni ulteriore possibile meccanismo di tutela giurisdizionale presso le competenti Istituzioni multilaterali, e in particolare presso la Corte Internazionale di Giustizia dell'Aja, per perseguire la revisione di una decisione che non si ritiene coerente con i principi generali del diritto e con gli obblighi previsti dal diritto internazionale".