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Cerimonia donazione alla Provincia di Catanzaro dei "Caschi" di Raffaele Leone
CATANZARO, 3 OTTOBRE 2013 - Il prossimo Sabato 5 Ottobre, alle ore 17 presso la sala giunta della Provincia di Catanzaro, si terrà la cerimonia di donazione all'Amministrazione provinciale di Catanzaro di otto "Caschi" in marmo, realizzati dall'artista Raffaele Leone.
Alla cerimonia interverranno il commissario straordinario della Provincia Wanda Ferro, la critica d'arte Nicolina Bianchi, direttrice della rivista "Segni d'arte", e i familiari del compianto artista: il fratello Giovanni e la sorella Silvana.
Nato a Catanzaro, toscano d’adozione, medico sensibile e attento ricercatore universitario, Raffaele Luigi Leone era soprattutto un artista straordinario, versatile, completo; un pittore e uno scultore dotato di particolare curiosità intellettuale, aperto ai più attuali linguaggi espressivi e alle tecniche più diversificate, personalizzate da una grande impronta di una propria assoluta identità: dall’olio all’acquarello, dalla china ai collage, alla scultura, dalla composizione di testi musicalialle poesie, che per l’artista hanno da sempre avuto il significato di intime annotazioni, quasi una grafia dei suoi pensieri e della sua particolare sensibilità di osservare, interiorizzare e trascrivere la realtà, anche oltre la tela e la materia.
La celebre serie de “I caschi”, i sette vizi capitali a cui l’artista ne ha aggiunto un ottavo: la tossicomania, in diversificati marmi pregiati, di colore e provenienza diverse, rappresenta il trasferimento su materia dell’attenta analisi sociale “con cui Leone compie un salto di qualità purtroppo interrotto dalla sua precoce scomparsa che ci fasolo supporre chissà quali sviluppi degni di nota”. (G. Simongini- Monografia Raffaele L. Leone, 2010).
Le opere erano state esposte nel giugno del 2011 nelle sale dello storico Complesso Monumentale del San Giovanni, insieme ad un’ampia raccolta di circa cinquanta opere pittoriche: un ritorno nella sua città d’origine con una prestigiosa esposizione della sua “opera omnia” che ha completato il grande progetto da lui stesso ideato alcuni anni prima della sua scomparsa.
Figura eclettica, nell’arte e nella vita, Raffaele Luigi Leone, inizia da bambino a sperimentare il disegno, dimostrando fin da subito una capacità innata. Da autodidatta comincia a dedicarsi all’acquarello e a tracciare disegni con l'inchiostro di china, impiegando supporti diversi. Ad attirare la sua attenzione anche la molle plastilina con la quale esegue varie copie distatue classiche, tutte caratterizzate dalla dovizia di particolari e da un’enorme espressività.
A scatenare il sacro fuoco della passione pittorica, verso la quale è spinto anche dalla frequentazione con il maestro Parentela, pittore e insegnante catanzarese, un libro monografico sull’opera di Van Gogh da cui trae ispirazione per la sua prima tela a olio “Ritratto di Vincent Van Gogh”. Quando anche la tela non si mostrerà più sufficiente a dare espressione all’animo dell’artista, Leone sceglierà di comporre poesie e testi di canzoni oltre che mettere per iscritto i propri pensieri. Nel 1966 inizia a esporre all’interno di collettive, che gli varranno premi e riconoscimenti diversi, lo porranno all’attenzione del pubblico e della critica e gli faranno ottenere largo consenso.
Dieci anni più tardi viene recensito sul mercato dell'arte italiana e le quotazioni delle sue opere compaiono sul volume, a cura di Giorgio Falossi, Il Quadrato. Pittori e Pittura contemporanea. Nel 1978 consegue la laurea in Medicina e Chirurgia e si iscrive al corso di Specializzazione in Oftalmologia. L’anno successivo viene nominato ricercatore presso la Cattedra di Clinica Oculistica dell'Università di Siena. Gli impegni professionali, tuttavia, non lo allontanano dal fuoco sacro. Dal 1983 inizia a recarsi sempre più spesso a Roma. Affascinato dalla storica via Margutta, frequenta il mondo degli artisti e delle gallerie, segue mostre, avvia rapporti interpersonali con diversi pittori e scultori dell'epoca.
Conosce Luigi Montanarini e Renato Guttuso, che hanno lo studio nella splendida cornice di Via Margutta, fa amicizia con Schifano, Lillo Messina, Franco Angeli. Accanto alle soddisfazioni e ai riconoscimenti legati all’attività pittorica e scultorea arrivano quelli legati alla professione di medico: nel 1998 - a conclusione di un progetto di ricerca riguardo la prevenzione e la cura di un diffuso problema oftalmologico, il Tracoma - il Capo dello Stato gli conferisce l’onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana per “Attività meritevoli nel campo medico”.
Del 2002 è l’incontro con Nicolina Bianchi, critico d’arte, editore e direttore della Rivista Segni d'Arte. “Una grande amica”, ricorderà Leone, ”l'incontro della mia vita artistica”. Sarà proprio quest’ultima, infatti, che, apprezzando le sue opere, lo inciterà a un importante progetto per una sua mostra nella capitale. L’anno successivo gli viene assegnato il Premio Segni d'Arte, ambito riconoscimento. Insieme a lui vengono insigniti tanti importanti personaggi della cultura e della vita pubblica nazionale, tra cui: Maurizio Fagiolo Dell'Arco, noto storico dell'Arte e già Professore d'Accademia di Belle Arti di Roma; i Maestri Trotti, Calabria e Attardi; l’étoile Carla Fracci; Remo Girone; Alessandro Nicosia, Presidente di Comunicare Organizzando; le Sorelle Fontana; il Maestro Francesco La Vecchia.
Nel 2004 Leone inizia il suo lavoro scultoreo I caschi, un minuzioso studio sulla crisi dei valori che solo un artista dalla sensibilità così energica poteva essere in grado di trasferire su pietra. A far da cornice il laboratorio del maestro scultore Berrettini, la cava di marmo a Serre di Rapolano vicino Siena e il suo studio di pittura. In quello stesso periodo comincia a progettare con Nicolina Bianchi un’importante esposizione a Roma in cui intende esporre tele e sculture. Scompare a Pisa nel 2009 in seguito a grave malattia. [MORE]
(Notizia segnalata da Provincia di Catanzaro)