Centrosinistra in tour: in viaggio nelle strutture sanitarie cittadine
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CATANZARO, 13 GIUGNO 2013 - I consiglieri comunali del centrosinistra hanno intrapreso un piccolo viaggio nelle realtà delle strutture sanitarie e socio-sanitarie cittadine in vista dei lavori del consesso ad hoc che avrebbe dovuto tenersi lunedì 17 giugno, ma che - in seguito alle sollecitazioni del rettore dell’Ateneo “Magna Grecia”, professore Aldo Quattrone, sottoscritte dal governatore Scopelliti – la maggioranza ha deciso di posticipare di qualche giorno, ad una data che deve essere ancora definita.
I gruppi dell’opposizione hanno colto l’occasione per tornare a visitare alcune strutture importanti del tessuto socio-assistenziale e sanitario catanzarese per raccogliere dalla voce del territorio le istanze dei protagonisti del settore che operano quotidianamente tra le difficoltà, spesso insormontabili, i ritardi, gli ostacoli burocratici, senza perdere di vista i bisogni primari del destinatario ultimo della complessa organizzazione: i malati che diventano pazienti, e con essi le famiglie. Nel pomeriggio di ieri hanno visitato il Centro Calabrese di solidarietà e Fondazione Betania, presidi imprescindibili nella rete sanitaria.
Due esperienze simbolo, consolidate negli anni che non possono essere penalizzate e che hanno sempre prodotto eccellenze a cui occorre fornire certezze e, soprattutto, un futuro certo, tagliando invece, dove presenti, gli sprechi ed i servizi doppioni nell’intera regione. I consiglieri del centrosinistra hanno avuto un cordiale confronto con il direttore amministrativo del Centro calabrese di solidarietà, Vittoria Scarpino, che ha messo in evidenza le difficoltà economiche che si sono andate aggravando dal 2010 ad oggi frutto dell’assegnazioni di budget che non tengono conto del bisogno dell’utenza. Gli ospiti del centro necessitano di percorsi qualificati e lunghi di riabilitazione che possono andare oltre i 18 mesi finanziati dall’Asp, proprio per garantire la riuscita del percorso riabilitativo.
Ma le esigenze degli accreditamenti – trenta i posti acquistati dall’Asp – non tengono conto dell’aspetto umano e sociale che il Centro, unico in Calabria ad essere accreditato dal Ministero dell’Interno, valorizza con l’impegno quotidiano di professionisti di alto livello che saranno costretti da qui a pochi mesi a ricorrere ai contratti di solidarietà. I consiglieri del centrosinistra, sempre nel pomeriggio di ieri, hanno visitato il presidente della Fondazione Betania, don Biagio Amato, con il quale si sono intrattenuti a lungo per fare il punto sulla situazione: l'ente si accinge a festeggiare il settantesimo anno di attività (1944-2014), che allontana la crisi strutturale della Fondazione con la firma – il 13 marzo scorso – dei contratti per la continuità assistenziale alle persone ancora ospiti delle strutture previste da progetto Sai, con il settore Politiche Sociali del Dipartimento 10 Regione Calabria.
Ma per valorizzare e rafforzare la Fondazione, che negli anni passati ha fatto dell’innovazione il proprio fiore all’occhiello, si è convenuto che serve una programmazione seria che vada oltre la gestione dell’emergenza. Il mini tour nelle strutture sanitarie e socio assistenziali della città si è concluso questo pomeriggio con il proficuo incontro con i vertici dell’Azienda ospedaliera “Pugliese-Ciaccio”. Il direttore generale Elga Rizzo, assieme al direttore sanitario Alfonso Ciacci e al direttore amministrativo Vittorio Prejanò, si sono intrattenuti a lungo in un confronto che ha toccato diversi argomenti di interesse sanitario e organizzativo, nel corso del quale la minoranza ha esposto le proprie posizioni in merito alla revoca del decreto 136/2011, in merito alla razionalizzazione dei posti letto, che secondo l’opposizione a Palazzo de Nobili, parte da un concetto errato: considerare il Policlinico di Germaneto un ospedale della sola città di Catanzaro, quando invece, afferendo all’unica Facoltà di Medicina della Calabria è giusto che nella spartizione dei posti letto coinvolga tutte le strutture ospedaliere della regione senza gravare solamente sul Pugliese-Ciaccio.
A sostegno di questa tesi alcuni dei dati “consegnati” dal direttore generale Rizzo: dei 35 mila pazienti del nosocomio catanzarese, il 22,5% non sono residenti. Il Piano di rientro – si è detto ancora nel corso del confronto – è troppo sbilanciato sul piano economico, ma devono essere garantiti i livelli essenziali di assistenza: non deve essere perso di vista il paziente. E tutto questo tenendo conto che i posti assegnati al “Pugliese-Ciaccio” sono 451.
E’ necessario, quindi, rivedere la razionalizzazione dei posti letto del Pugliese-Ciaccio ridando in particolare un maggiore equilibrio alla rete delle emergenze. Così come non si può prescindere dall’integrazione delle aziende ospedaliere per far ripartire la Sanità Pubblica guardando alle già affermate best practices sul territorio. I consiglieri del centrosinistra non potevano che porre qualche interrogativo in merito alla convenzione tra “Bambin Gesù” e “Pugliese-Ciaccio”, scelta che il direttore generale ha difeso con la forza dei numeri – in dieci mesi 2587 bambini sono stati curati (i dati si riferiscono a interventi e visite ambulatoriali) – che Elga Rizzo si riserva di approfondire nel corso della seduta del consiglio comunale dedicata alla sanità.
I vertici dell’azienda ospedaliera, comunque, accompagneranno i consiglieri del centrosinistra nella visita nei reparti del “Pugliese-Ciaccio” che si svolgerà lunedì 17 giugno, proprio nella stessa data in cui avrebbe dovuto tenersi il consiglio ad hoc sulla sanità.
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