Centrafica, strage di cristiani in un villaggio: cinquanta civili sgozzati
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REPUBBLICA CENTRAFRICANA, 10 AGOSTO - A Gambo, nella Repubblica Centrafricana, miliziani islamisti avrebbero ucciso, sgozzandoli, cinquanta tra donne, uomini, bambini e anziani. Si tratterebbe di una rappresaglia dovuta all’incursione di alcuni gruppi di autodifesa attivi nel territorio. Gambo si trova a 75 km dalla città di Bangassou, da tre anni ormai sotto il controllo dei ribelli Seleka. Tra le vittime anche sei volontari della Croce Rossa. [MORE]
A dare la notizia del bagno di sangue è stato monsignor Juan Josè Aguirre, vescovo di Bangassou, come scrive Avvenire. La scorsa settimana i militanti di alcuni gruppi di autodifesa del territorio, non musulmani, avevano fatto irruzione nel villaggio, scatenando la reazione del contingente Onu, che però ha ucciso anche molti civili.
I gruppi di autodifesa sarebbero riusciti a cacciare i Seleka, estremisti islamici addestrati in Ciad che dal 2013 combattono nel Centrafrica. Sono loro però che alla fine hanno avuto la meglio. E il massacro dei cinquanta civili è stato una vendetta contro i miliziani dell'autodifesa, un'operazione che ha colpito i più deboli. Gli islamisti hanno fatto irruzione nell'ospedale della Croce Rossa, dove hanno assassinato i feriti e i parenti dei malati, in gran parte civili cristiani.
Nella giornata di ieri Papa Francesco ha ricordato l'episodio nella consueta udienza del mercoledì, rivolgendo il suo appello affinché questi crimini finiscano. La parrocchia è stata saccheggiata e monsignor Aguirre si trova sempre più sotto un fuoco incrociato, tra i radicali musulmani che lo attaccano perché è cristiano e i gruppi di autodifesa che lo accusano di difendere i musulmani. A pagare, intanto, sono i civili.
Claudio Canzone
Fonte foto: tgcom24.it