Economia
Censis, otto milioni di italiani senza lavoro: la crisi economica colpisce i giovani
GENOVA, 05 DICEMBRE 2014 - Il profilo delineato dal Censis non è certo lusinghiero e positivo per il nostro paese. Stando a quanto emerge dal rapporto Censis sulla situazione sociale del nostro paese per l’anno 2014 sarebbero ben otto i milioni di persone al momento senza un impiego stabile.
Censis, otto milioni di italiani senza lavoro: la crisi economica colpisce i giovani
Un numero spaventoso che il Censis ha così suddiviso: sarebbero 3 i milioni di persone al momento disoccupate, 1,8 le persone inattive e nel restante 3 milioni rientrerebbe tutte quelle persone pronte a lavorare anche se non ricercano in maniera attiva un lavoro.
Un quadro davvero critico quello del nostro Paese annientato da sei anni di crisi economica dove a pagarne maggiormente le spese sono le nuove generazioni. Sono proprio loro, infatti, i giovani ad essere elencati nel profilo Censis come soggetti dalla “fragilità patrimoniale e di reddito”. Oramai si sopravvive cercando in tutti i modi di non sopperire risparmiando dove è possibile con la speranza che non arrivi la spesa “imprevista” che per un lavoratore precario si trasforma in un incubo.[MORE]
Censis, i giovani non arrivano alla fine del mese. In aumento i Neet
Dal rapporto annuale 2014 del Censis si legge: “ dei circa 4,7 milioni di giovani che vivono per conto proprio oltre un milione non riesce ad arrivare alla fine del mese; si stimano infatti in 2,4 milioni i giovani che ricevono regolarmente o di tanto in tanto un aiuto economico dai propri genitori. L’aiuto regolare genera un flusso di risorse pari a oltre 5 miliardi di euro annui”. Le famiglie sono e si confermano il “salvagente” per milioni di giovani precari che pur lavoricchiando non riescono ad arrivare alla fine del mese.
In netto aumento anche la categoria dei Neet, ossia quei giovani che attualmente non studiano né lavorano, che sono passati dai 1.946.000 del 2004 ai 2.453.000 del 2013.
Censis, 2,7milioni di over 65 continuano a svolgere attività lavorativa. Spesso anche in nero
Per quanto riguarda la categoria degli over 60 molti tendono a ricercare alternative opportunità di lavoro, spesso a nero, da associare alla propria pensione. Come si legge dal Censis: “le pensioni sono il 64,3% del reddito familiare, i redditi da capitale sono il 27,6%, quelli da lavoro dipendente o libera professione dell’8,1%”. Viene letteralmente meno dal profilo del Censis il luogo comune che inquadra la terza età con il pensionamento. Sono tantissime, infatti, circa 2,7 milioni le persone che nonostante abbiano superato i 65 anni di età continuano a svolgere regolare attività lavorativa.
Come conseguenza cresce di tanto la ricchezza delle famiglie anziane che tocca il 117,8% raggiunto tra il 1991 ed il 2012 andando così a smentire “le letture poveristiche che troppo spesso associano la vecchiaia alla povertà e alla marginalità”.
Nonostante ciò il rapporto Censis 2014 sulla situazione sociale del nostro paese evidenzia forti disuguaglianze, un calo dell’integrazione sociale e un ceto medio in enormi difficoltà economiche. Caratteristiche sociali ed economiche figlie di una crisi economica che tarda a scomparire.
(foto: static.fanpage.it)
Emanuele Ambrosio