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Cellula neonazista in Germania, l'accusa: i servizi segreti sapevano, ma hanno finto di non vedere

ROMA, 2 LUGLIO 2012 – Li chiamavano i delitti del Kebab, una serie di agguanti mortali contro gli immigrati, avvenuti in Germania nell’arco di un decennio, dal 2000 al 2010, commessi da colpevoli senza volto e concatenati l’uno all’altro a causa di un solo, inquietante elemento comune: una pistola silenziata modello Ceska 83, calibro 7,65, prodotta in Repubblica Ceca.

Una serie di omicidi irrisolti, che preoccupavano il Paese di Angela Merkel e terrorizzavano i gruppi di extra-comunitari presenti sul suolo tedesco. Poi, nel 2011, la tanto agognata risoluzione: gli inquirenti riescono a collegare i delitti ad un gruppo terroristico di ispirazione neonazista: il Nationalsozialistischer Untergrund, che nella traduzione italiana diventa Clandestinità Nazionalsocialista.[MORE]

Spunta, nel corso delle indagini, un sospetto terribile: secondo alcuni, i servizi segreti tedeschi erano a conoscenza da tempo dell’esistenza della cellula e della sua diretta implicazione negli omicidi che hanno minacciato per anni la vita degli stranieri residenti in Germania, eppure, non solo non avrebbero fatto niente per fermare gli agguanti, ma si sarebbero addirittura serviti dei membri del gruppo come informatori.

La notizia sta già assumendo, in terra tedesca, le dimensioni di un enorme scandalo che sembra destinato, qualora i sospetti dovessero rivelarsi fondati, a travolgere alcuni importanti vertici del governo tedesco.

Intanto sono già arrivate, nelle ultime ore, le dimissioni del capo dei servizi interni, Heinz Fromm, rassegnate a pochi giorni dalla pensione.

(foto esteri.liquida.it)

Elisa Lepone