In giro per il mondo

Celebrata la Giornata mondiale del turismo tra incertezze e speranze

1 ottobre 2020 - Lo scorso sabato si è celebrata la Giornata mondiale del turismo. Il 27 settembre di ogni anno, infatti, viene dedicato  sin dal 1979 al viaggiare per svago, cultura arricchimento personale. Si tratta di un’iniziativa dell’ONU. I dati dell’ Organizzazione mondiale delle Nazioni Unite ( UNWTO  , ente che monitora e promuove il turismo, non evidenziano però buone notizie. Ciò è dovuto, come intuibile, al declino che il settore sta vivendo a seguito dell’emergenza della pandemia del COVID-19. 

Di fatto, gli arrivi dei turisti internazionali sono crollati del 93 per cento nel mese di giugno 2020 rispetto al corrispondente periodo del 2019. Tale circostanza appare del resto tristemente scontata, visto che quasi tutte le nazioni, dalla scorsa primavera, hanno chiuso i propri confini e introdotto restrizioni di viaggio per arginare la dilagante pandemia.

Tuttavia, non va nemmeno trascurato che più di recente molti Paesi hanno, sia pur cautamente,  ricominciato a riaprire i propri confini ai turisti provenienti dall’estero. Molti governi rimangono però ancora prudenti.

Il brusco ridimensionamento degli arrivi sta mettendo a rischio milioni di posti di lavoro e imprese.  Le perdite sono al momento stimate sui cinquecento miliardi di dollari USA di entrate, venute meno al giro di affari del turismo globale. In prospettiva futura, appare realistico pensare che la domanda di viaggi continuerà nel trend negativo fino almeno alla fine dell’anno.

Riguardo al futuro, può prevedersi che un cambiamento più deciso verso scenari maggiormente rassicuranti ci potrà essere solo in presenza di più elementi.  Uno di essi è ovviamente la riduzione dei divieti di viaggio internazionali, ma soprattutto una spinta positiva sarebbe data in caso di messa a punto di un efficace vaccino contro il virus pandemico.  Il ritorno ai livelli del 2019 in termini di arrivi turistici , secondo gli esperti del settore, richiederebbe un tempo compreso tra due anni e mezzo e quattro anni.

Nel frattempo, diversi Stati hanno intrapreso la via della valorizzazione  del proprio territorio, puntando sul cosiddetto “turismo di prossimità”. Il menzionato UNWTO ha del resto designato il 2020 come l'Anno del Turismo e dello Sviluppo rurale. Obiettivo dell’iniziativa è quello di incentivare l’ inclusione sociale, sottolineando che il turismo può svolgere un ruolo decisivo nel preservare e promuovere il patrimonio naturale e culturale, arginando le migrazioni verso le grandi città. Si tratta a ben vedere di un’opportunità per promuovere il potenziale del turismo e creare nuovi posti di lavoro nelle campagne, nei borghi dimenticati, nei piccoli villaggi e in generale in regioni fuori dai circuiti consolidati,  dove prima della pandemia non si sono mai registrati flussi turistici intensi.  

testo e foto di Raffaele Basile