Cronaca
Catanzaro: Via Antonio Manganelli, cerimonia d'intitolazione all'ex capo di Polizia
CATANZARO, 27 MAGGIO 2014 - Una cerimonia solenne per ricordare un eroe dello Stato che ha saputo unire tenacia e determinazione in difesa delle Legge e dei cittadini a uno straordinario senso di umanità, tratto distintivo del suo impegno nella Polizia. Catanzaro è uno dei primi Comuni in Italia a intitolare una strada, nel quartiere Cavita, al prefetto Antonio Manganelli, ex Capo della Polizia di Stato scomparso, per un male incurabile, nel marzo 2013.
La via che da oggi porta il nome di Manganelli si trova a due passi dal Centro polifunzionale della Polizia di Stato, ed è stata inaugurata dal sindaco Sergio Abramo, dalla vedova del Prefetto, la signora Adriana Piancastelli Manganelli, dal questore Vincenzo Carella e dal segretario generale del Coisp, il sindacato indipendente della Polizia, Franco Maccari. Presenti, fra gli altri, il prefetto Raffaele Cannizzaro, il commissario straordinario della Provincia, Wanda Ferro, l’assessore comunale alla pubblica istruzione, Antonio Sgromo, il presidente del Tribunale, Domenico Ielasi, i vertici delle Forze dell’Ordine nel Capoluogo, e il presidente della sezione provinciale dell’associazione nazionale Polizia di Stato (Anps), Emilio Verrengia.
[MORE]“Ricordare Antonio Manganelli – ha affermato Abramo - è un motivo di orgoglio per l’intera città di Catanzaro. L’intitolazione di una strada a uno dei più amati Capi della storia della Polizia, è un segnale che le istituzioni lanciano a tutti i cittadini, ai quali viene ribadito che lo Stato è presente ed è fatto da persone perbene come Manganelli, poliziotto dalla grande carica umana, che aiuta a riscoprire il lato migliore delle stesse Istituzioni. L’ex Capo della Polizia – ha proseguito il sindaco – è stato un intellettuale a tutto tondo, implacabile nella sua azione di contrasto alla criminalità, instancabile nei tanti incarichi che ha ricoperto nel corso di una carriera terminata, purtroppo, per una brutta malattia. Via Antonio Manganelli – ha aggiunto – è un tributo che l’Amministrazione di Palazzo De Nobili, aderendo alla richiesta del Coisp, ha voluto riconoscere con convinzione per commemorare un eroe dello Stato, il cui lascito culturale e sociale si rivede nell’azione quotidiana di tutti gli agenti e i dirigenti delle Questure e dei Commissariati italiani”.
Nel corso della cerimonia, introdotta dal segretario regionale del Coisp, Giuseppe Brugnano, sono stati tratteggiati tutti gli aspetti della poliedrica personalità di Manganelli, poliziotto apprezzato in Italia e all’estero, romanziere – la sua opera, “Il sangue non sbaglia”, è stata presentata poco dopo all’Istituto tecnico industriale “E. Scalfaro” - ma anche padre e marito devoto alla famiglia.
Parole scandite prima della scopertura della targa marmorea - fatta realizzare dall’Anps Catanzaro – e incorniciate dalle note dell’Inno di Mameli, eseguito dagli alunni dell’Istituto comprensivo “Casalinuovo”, dalla partecipazione degli studenti dell’Istituto comprensivo “Mater Domini”, e dalla corsa dei tedofori del Centro sportivo giovanile, portatori di un’ideale fiamma della memoria.
Sul collega, sul capo, ma soprattutto sull’amico si è soffermato il questore Carella, che ha voluto ricordare le motivazioni valse a Manganelli la Medaglia d’oro al valore civile “nel corso di una carriera nella quale ha saputo plasmare un meccanismo della sicurezza basato sull’armoniosa collaborazione di tutte le Forze di Polizia. Grazie alla sua autorevolezza, accompagnata da rigore e responsabilità, ha saputo imprimere alla Polizia di Stato trasparenza e legittimazione democratica”. Maccari ha poi sottolineato uno dei meriti principali dell’ex Prefetto, riuscito ad avvicinare “la gente all’Istituzione, ma soprattutto capace di coinvolgere, durante il proprio lavoro, tutte le forze di Polizia. In questo modo ha dimostrato di essere un capo riconosciuto e, aggiungo, per questo motivo continua a essere amato da tutti i suoi uomini”.
Il ricordo più intimo e commovente è stato delineato dalla vedova, Adriana Piancastelli, che si è detta onorata di vedere intitolata una via a suo marito in una terra, come la Calabria, in cui c’è una parte delle sue radici (la signora è originaria di Cropani): “Oltre a dedicarsi fino all’ultimo momento della sua vita al lavoro – ha affermato - Antonio è stato un compagno di vita divertente e un papà meraviglioso. Sento una grande felicità quando rivedo, come ho potuto fare qui a Catanzaro, il sorriso di mio marito negli occhi di tutti, perché mi riporta alla mente quello che era lo slogan più bello di Antonio, “C’è più sicurezza insieme”, che continua a essere rivolto ai giovani e a tutti i cittadini, e secondo me è la testimonianza migliore della sua grande umanità”.
Comune di Catanzaro