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Catanzaro, 14 agosto 2012 - "Fino a quando in Calabria ci saranno politici sprezzanti, spocchiosi e campanilisti come il giovane Salvatore Scalzo, candidato a tutto e puntualmente sconfitto (battuto al primo turno due volte nel giro di un anno al Comune, costretto ad un'ingloriosa rinuncia a favore del "crotonese" Oliverio per la corsa alla segreteria regionale), le speranze di rinascita di questa terra saranno ridotte al lumicino.
Per Scalzo, che dovrebbe essere portatore di una visione antirazzista, basta la sola condizione di "reggino" per bollare il presidente della Regione che viene giudicato per il suo luogo di nascita e non per il suo percorso politico".
Lo afferma Domenico tallini, assessore regionale e capogruppo del Pdl al Comune di Catanzaro. "Chissa' - continua - che ne pensano i suoi amici Minniti e Naccari Carlizzi, nati in riva allo Stretto! Fortunatamente, la visione razzista e campanilistica di Scalzo non rientra nella tradizione democratica, accogliente e tollerante della citta' di Catanzaro che solo due anni fa ha scelto nettamente Scopelliti sul pur "catanzarese" Agazio Loiero. [MORE]
E saranno ancora una volta i catanzaresi, - continua - fra tre anni, a giudicare nuovamente Scopelliti e lo faranno sulla base delle cose fatte e dei risultati ottenuti e non sulla teoria "neorazzista" di Scalzo e di alcune sigle anonime che trovano purtroppo immeritato spazio sui giornali. Scalzo pretende da Abramo l'abiura nei confronti di Scopelliti, chiedendogli di scegliersi altri modelli.
Cominciamo col dire prosegue Tallini - che Sergio Abramo, un tempo assai corteggiato dalla sinistra (D'Alema venne a fargli visita personalmente per chiedergli di candidarsi alla presidenza della Regione), e' una personalita' fortemente autonoma, anche se rispettosa dei meccanismi politici istituzionali. Nella sua recente dichiarazione - continua - ha, con molta dignita', detto chiaro e tondo che il sindaco di Catanzaro non e' subalterno a nessuno e che non ha alcuna sudditanza psicologica nei confronti di altri livelli istituzionali.
Parallelamente, Abramo ha confermato di avere un dialogo sincero e leale con il Presidente Scopelliti che ha gia' portato molti risultati (porto di Casciolino, depuratore, metropolitana, ripresa della Cittadella, Bambin Gesu', centri storici, etc), mentre su altre questioni (l'assetto della sanita' in particolare) e' in atto un confronto che dovra' portare a soluzioni condivise nell'interesse del capoluogo.
Lo stesso discorso - dice - vale, credo di interpretare anche il pensiero del collega e amico Piero Aiello, riguarda i due assessori regionali della citta', impegnati lealmente nel difficile lavoro di Governo della Calabria accanto al presidente Scopelliti, ma che nello stesso tempo non soffrono del complesso dell'appiattimento, come dimostrano le cronache della Giunta regionale"
"Non sempre - continua - mi trovo d'accordo con il Governatore, ma ne ho sempre riconosciuto la leadership. Il mio giudizio sul presidente Scopelliti e' noto. D'altronde, rivendico con fierezza il merito di avere sfidato tutte le consorterie campanilistiche della citta' nella campagna elettorale del 2010, quando ho organizzato un mega-evento con piu' di mille persone all'Auditorium Casalinuovo" dal titolo "Scopelliti per Catanzaro, Catanzaro per Scopelliti".
In quello slogan, - continua l'assessore - era racchiuso il senso di un patto con la citta' che - ne sono sicuro - sapremo onorare fino in fondo. Il presidente resta uno delle personalita' politiche emergenti della Calabria e del Mezzogiorno.
Le sue idee, le sue innovazioni nel modo di fare politica (si pensi alla grande manifestazione di Cosenza), la sua capacita' di lavorare alla soluzione dei problemi fanno di lui un riferimento importante e una risorsa di cui la Calabria non puo' privarsi.
Anche la sua esperienza di sindaco di Reggio Calabria va guardata senza pregiudizi. Sui fatti contabili di quel Comune faranno chiarezza le autorita' competenti, ma resta il fatto che la sindacatura Scopelliti ha rappresentato per la citta' dello Stretto un grande salto di qualita' nell'assetto e nel marketing urbano, tanto da far guadagnare l'ambito riconoscimento di Citta' Metropolitana. In quegli stessi anni, il sindaco di sinistra di Catanzaro non riusciva ad ottenere un fico secco per la sua Citta'.
A Scalzo, - dice ancora - che sembra proporsi presuntuosamente come il "rottamatore" di tutta la classe dirigente calabrese, voglio chiedere, utilizzando il suo stesso metodo, qual e' il modello a cui egli si ispira. Se togliamo Mitterrand, Blair, Felipe Gonzales ed Enrico Berlinguer, non gli restano che Rosario Olivo e Agazio Loiero, i due personaggi che hanno dominato la scena politica calabrese per piu' di vent'anni fino a pochissimi mesi fa.
Chiedo a Scalzo di elencare le benemerenze di questi due "modelli", anche quelle maturate per benefici apportati alla citta' di Catanzaro.
Penso che i cittadini di Catanzaro non ricordino una sola opera che porti la firma di questi due giganteschi leader della sinistra calabrese.
In definitiva, - sottolinea - voglio dire che questo giovane dirigente della sinistra catanzarese - che gia' da ora ci auguriamo di vedere candidato sindaco nel 2017, perche' non c'e' due senza tre - sta sprecando clamorosamente tutte le occasioni che gli vengono offerte dalla buona sorte.
Oggi - conclude - appare solo come il patetico e incoerente difensore d'ufficio di una sinistra che ha dissestato la Calabria e la citta' di Catanzaro.
E', mi si perdoni il gioco di parole, un rottamatore gia' pronto per essere rottamato".