Catanzaro. Operazione "Batticuore": Misure Interdittive per Professionisti Sanitari e Imprenditore nel Settore Medico
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CATANZARO - Un'importante operazione condotta dai carabinieri del Nas di Catanzaro e dai militari del Nucleo Polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza, sotto la coordinazione della Procura della Repubblica di Catanzaro, ha portato alla luce un presunto giro di peculato e truffa ai danni dello Stato, coinvolgendo professionisti dell'Azienda ospedaliera "Dulbecco di Catanzaro" e un imprenditore del settore medicale. L'indagine, denominata "Batticuore", ha visto l'emissione di quattro misure interdittive nei confronti di un medico e due infermieri del reparto di oculistica, oltre a un imprenditore del cosentino.
I soggetti coinvolti sono accusati di associazione per delinquere, finalizzata al peculato e alla truffa ai danni dello Stato, oltre che di autoriciclaggio. In particolare, le misure sono state dirette verso un dirigente medico e due infermieri dell'oculistica dell'Azienda ospedaliero universitaria "Renato Dulbecco" (precedentemente nota come 'Pugliese') di Catanzaro, e un imprenditore di Cosenza attivo nel settore dei dispositivi medici ed elettromedicali.
Gli interventi restrittivi prevedono l'interdizione dai pubblici uffici per la durata di 12 mesi per i professionisti sanitari e l'interdizione dalla pratica commerciale per lo stesso periodo per l'imprenditore coinvolto. Sono stati inoltre sequestrati due studi specialistici, situati a Catanzaro e in un comune limitrofo, utilizzati dall'oculista per praticare attività in libera professione.
Le indagini hanno rivelato come il medico indagato avrebbe omesso il versamento all'azienda ospedaliera di una parte dei compensi derivanti da attività professionali svolte in regime di intramoenia allargata, legate cioè alle visite mediche effettuate nel proprio studio privato ma per conto dell'ente ospedaliero di appartenenza. Questa operazione sottolinea l'impegno delle forze dell'ordine e della magistratura nel contrastare le frodi e gli abusi nel settore sanitario, tutelando così gli interessi dello Stato e dei cittadini.