Catanzaro nel cuore: "Meduri... l'ultimo dei boia chi molla"
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CATANZARO, 3 GIUGNO 2014 - (Riceviamo e pubblichiamo)
Siamo certi che i reggini avranno provato un po’ di vergogna e di imbarazzo per le poco gentili e poco nobili parole che un loro conterraneo, l’ex senatore Renato Meduri, ha espresso nei confronti di Catanzaro e dei catanzaresi. Il nauseante linguaggio usato è figlio di quella ispirazione violenta che fu il “boia chi molla”, vicenda oscura e triste della nostra regione, di cui il Meduri fu non a caso protagonista. Una brutta pagina del passato che l’ex senatore rispolvera nella sua età senile, senza rinnegare i toni brutali e maneschi della gioventù, dai quali evidentemente non riesce a staccarsi, dimostrando di avere cristallizzato il proprio pensiero a quella violenta stagione, sia politica che sociale.
Sorvoliamo ovviamente sulle offese puerili e isteriche che cotanto personaggio riserva al popolo catanzarese, non prima di averle interpretate come segno di frustrazione territoriale, una sorta di complesso di inferiorità che il Nostro probabilmente cela nel suo intimo e tenta di coprire con atteggiamenti che evocano il “celodurismo” del primo leghismo.
[MORE]Ciononostante, noi non cadremo nella trappola della inutile contrapposizione, non ci adegueremo alle bassezze di Meduri e non useremo il suo stesso stile, non ci difenderemo dalla sua accusa di “vivere in un borgo e di essere invidiosi della sua città”. Non saremo di certo noi a chiederci come potremmo essere invidiosi di una città – che per noi resta comunque e sinceramente la bella comunità di tanti reggini per bene – in cui spadroneggia la ‘ndrangheta; che nel 1970 scippò con la violenza il Consiglio Regionale a Catanzaro; che vanta il primato negativo come primo capoluogo provinciale in Italia ad essere stato sciolto per contiguità mafiosa; che presenta un alto tasso di intrighi politici e caos amministrativo, saccheggi e losche infiltrazioni; che ha registrato un inquietante suicidio di una dirigente del Comune per un’enormità di debiti fuori bilancio; che è giunta al collasso con un buco quantificabile attorno ai 170 milioni di euro; che ha deprezzato il suo nobile nome associandolo ad un “modello” negativo; che è stata artatamente nominata città metropolitana, con ciò suscitando derisioni sbeffeggianti a livello nazionale. Noi, dunque, non evidenzieremo mai tutte queste cose giacché – a differenza dell’ex senatore Meduri – riteniamo che ogni luogo abbia le proprie criticità, e sia perciò ingeneroso soffermarvisi più del dovuto.
Anche Catanzaro ha i suoi problemi, che il nostro Movimento ha sistematicamente messo in luce, ivi comprese le grosse responsabilità di una classe dirigente inadeguata ed egoistica che nei decenni ha impoverito il territorio; ma abbiamo anche avanzato proposte finalizzate a restituire al capoluogo quella dignità e quel prestigio che secoli di affascinante storia (sconosciuta al Meduri) hanno garantito non solo alla nostra città magnifica et fidelissima ma all’intera Calabria. E non è certo per la storia, le abitudini, le tradizioni e la cultura di Catanzaro che la regione è percepita come malavitosa!
Dunque, bando alle ciance inutili dell’ultimo boia chi molla, siamo certi che la stragrande maggioranza dei reggini, che è gente affabile e per bene, dovrà e saprà chiedersi il come e il perché dei loro problemi atavici e mai risolti, come le questioni dell’acqua potabile, della metanizzazione, della raccolta RSU, dell’abusivismo edilizio, delle devastanti infiltrazioni pervasive ‘ndranghestiche nella cosa pubblica. Ci auguriamo davvero che le nostre criticità, comuni o specifiche che siano, possano superarsi con uno scatto d’orgoglio civico frutto del buon senso e della buona politica. L’ex senatore Meduri, anziché offendere, potrebbe contribuire più utilmente ed in virtù della sua esperienza dovrebbe superare i limiti della sua visione campanilistica, che è fuori dalla storia, dal buon senso, dalla buona politica. E dalla buona educazione.
Movimento Civico Indipendente “Catanzaronelcuore”