Politica

Catanzaronelcuore ma... la Scuola di Magistratura di Catanzaro?

Catanzaro, sede meridionale per la Scuola Superiore della Magistratura: dove eravamo rimasti?
Tralasciando gli innumerevoli episodi risalenti a tre, quattro e cinque anni fa, e sorvolando pure sull’importante sentenza favorevole del TAR Lazio, potremmo ripartire da un periodo più recente nel quale i proclami hanno prevalso sui fatti concreti. Ci sono state di mezzo due campagne elettorali [MORE]– per le regionali e, ancora più recentemente, per le comunali – che inevitabilmente hanno dirottato l’argomento verso territori abitati dalla demagogia e dall’opportunismo, come l’infelice apparizione di Alfano all’Auditorium Casalinuovo che ha raggirato gli astanti, a lui proni.

Ma di fatti seri e tangibili per Catanzaro non vi è niente. Si obietterà che niente è successo nemmeno per le altre sedi nazionali, quasi a esorcizzare attraverso il “mal comune, mezzo gaudio” il rischio dell’ennesima umiliazione per il capoluogo calabrese. Ma così non è, giacché Bergamo e Firenze si muovono, e addirittura Benevento – pur nella sua posizione di sede “abusiva” per il Mezzogiorno – ha predisposto un organigramma completo della Scuola con la sapiente protezione dell’on. pidiellina Nunzia De Girolamo.

Ora che le fibrillazioni leghiste hanno raggiunto livelli parossistici, sulla sede bergamasca della Scuola di Magistratura il Carroccio ha strategicamente alzato i toni e sabato scorso ha pure inaugurato la sede alla presenza di Bossi, di Calderoli e del guardasigilli, nonostante il vicepresidente del CSM, Michele Vietti, ci tenga a evidenziare come il progetto relativo alla scuola dei magistrati sia in realtà ancora tutto da definire.
Comunque stiano le cose non possiamo che registrare un preoccupante calo di attenzione sulla sede di Catanzaro. Pertanto, con lo spirito che contraddistingue le nostre battaglie volte a tutelare e dare valore alla città capoluogo, riteniamo opportuno che – una volta tanto – si alzino i toni anche sulle questioni che riguardano il nostro territorio. Amplificandole su scala nazionale. E sottolineando che Catanzaro era e deve essere l’unica sede meridionale della Scuola dal momento che il “doppione” di Benevento è una sede illegittima in quanto partorita da un abuso di potere di Mastella prima, condannata da una sentenza del TAR poi, e comunque dispendiosa per il Paese. Sulla questione invochiamo il ricorso a criteri di etica politica non negoziabili anziché al solito compromesso che accontenta ogni clientela. Perciò sono da condannare piaggerie e cortigianerie fatte al guardasigilli di turno che promette la scuola qui e anche lì: l’auspicabile inversione di tendenza passa dalla serietà degli atteggiamenti politici. Soprattutto dei nostri politici che, pur onorando l’appartenenza ad un partito, non possono svendere le giuste istanze del territorio.
Infine vorremmo ricordare che la Scuola prevista a Catanzaro è un fatto che reca prestigio all’intera Calabria, dunque è una battaglia che tutti devono saper combattere e per la quale è lecito attendersi un pizzico di entusiasmo in più da parte della classe politica regionale, a partire dal sindaco del più piccolo comune calabrese per finire al governatore, pur con la consapevolezza che Michele Traversa (nella sua doppia veste di sindaco e parlamentare di riferimento del capoluogo) abbia e debba avere maggior interesse ad esercitare la sua moral suasion nella direzione giusta.

Fabio Lagonia - Movimento Civico “Catanzaronelcuore