Cronaca
Catanzaro nel cuore: "Il PSC è il piano di sviluppo della città, non degli interessi politici"
CATANZARO, 8 LUGLIO 2014 - Il Piano Strutturale Comunale deve stabilire lo sviluppo della città e non quello personale di qualche politico o di qualche interesse di parte. E non deve essere ambiguo nelle possibili interpretazioni che potrà contenere ma ci si sforzi di determinarlo in maniera chiara ed inequivocabile rispetto a ciò che sarà il destino di Catanzaro sotto il profilo urbanistico, cosa che inevitabilmente avrà impatti consequenziali sullo sviluppo sociale ed economico della città.
Pertanto, e al di fuori di argomentazioni tecniche che spettano al personale preposto, invitiamo i decisori politici a definire le linee di indirizzo non solo per “ridisegnare la città” – come recita il documento che accompagna il PSC – ma a salvaguardarne la vocazione del capoluogo di regione. Che per noi significa valorizzare il territorio rispettando la varie personalità dei luoghi inclusi nell’ampio territorio comunale.
Dunque l’approccio dovrebbe essere differente: se il centro storico merita un rigoroso processo di rigenerazione, vi sono altre aree della città che invece necessitano di essere ridisegnate, altre (poche) urbanizzate, altre ancora demolite e riqualificate.
[MORE]Sarebbe bello se la vecchia città alta, circoscritta tra il Cavatore e Bellavista, fosse messa nelle condizioni di recuperare il suo antico splendore attraverso la rigenerazione della sua spettacolare vicolaia, e quindi mediante l’eliminazione degli elementi architettonici non congruenti, riprendendo tutto l’antico nascosto o coperto, per farne il salotto urbano, l’ambiente selezionato e prestigioso che, solo così, potrà tornare ad essere attrattivo. Discorso diverso per l’area litoranea, nella fattispecie quella compresa tra Giovino e Alli: sono anni che ci battiamo affinché (mediante un concorso di idee) si realizzi un quartiere turistico, che per noi non significa né villaggi chiusi in sé stessi né schiere di residenze. Un quartiere turistico è la sintesi soprattutto di hotel, ma anche di residenze, attrazioni e servizi. Non seconde case per qualcuno dunque, ma un vero e proprio ambiente urbano in grado di attrarre turisti.
Altro approccio occorre mettere in campo per l’area di Germaneto: quale deve essere il suo destino? Se si conviene che lì debba sorgere il quartiere direzionale di Catanzaro, giacché la Cittadella Regionale, l’Università e altri soggetti vi sono già allocati, allora il PSC non può lasciare dubbi interpretativi: si elimini ogni confusione urbanistica e la scelta sia indirizzata rigorosamente alla realizzazione della città-regione, di un quartiere direzionale moderno, che non significa né la macchia di leopardo e nemmeno qualche edificio da realizzare “a caso”. Un quartiere direzionale moderno ha dei criteri che soggiacciono ad un’ordinata ed elegante viabilità, alla razionalità ed alla funzionalità, non certo al “caso”, al disordine o al miscuglio indefinito di stili …e interessi di qualcuno.
Non è un mistero che gli strumenti di pianificazione del territorio diventino molto spesso il luogo di scontro fra interessi collettivi e clientele politiche. Per evitare una simile sciagura – e senza entrare negli scontri di palazzo di queste ultime settimane – chiediamo perciò ancora una volta un gesto di responsabilità alla nostra classe politica affinché le indicazioni strategiche del governo del territorio siano definite in modo inequivocabile, in modo che il Piano non si presti ad una lettura ed anche al suo contrario.
Movimento Civico Indipendente “Catanzaronelcuore”