Politica

Catanzaro I Quartuìieri: "l'Udc catanzarese e l'ortodossia delle poltrone?

Catanzaro 1 aprile 2012 - Suscita in noi un certo stupore nel leggere le dichiarazioni del segretario cittadino dell’Udc Tassone junior, quando afferma - abbiamo fatto una scelta di responsabilità per la città: perché affidare a chi conduce questa campagna elettorale con violenza oppure a chi non ha esperienza? La città manca di anima e identità perché è fallito un sistema che ha portato al saccheggio, al prevalere degli interessi individuali su quelli collettivi.

Un sistema che scardineremo – stupore che diventa disaggio nel constatare che il giovane Tassone, dimentica per scarsa memoria politica, un pezzo di storia lungo un quarantennio che li ha visti protagonisti in positivo o in negativo e che, ha portato oggi l’Udc di Catanzaro ai minimi storici non solo in termini di consenso, oltre che di credibilità ![MORE]


Già quella credibilità che è diventata un anomalia nel partito dell’Udc catanzarese e, sottolineiamo quella parte che si richiama al leader Mario Tassone, che fino a ieri ha goduto dell’apporto di tanti, sia pure modesto, su un progetto politico alternativo alla sinistra, proprio quei tanti che solo per aver avuto il “coraggio” di cantare fuori dal coro, sono stati considerati delle nullità: inutili su un percorso già scritto e (ri)scritto che ha sempre mirato alla logica dei Mandarini !


Quello che ieri a molti sembrava un ipotesi, incluso chi scrive quale ex Udc, oggi è diventato platealmente la realtà: la casta si rinnova recupera le matrioske e cerca di legittimare l’ortodossia delle poltrone, riesumando la politica delle alleanze variabili, da usare come arrugginito grimaldello nella difesa di sgabelli o nell’attribuzione di quelli mancanti !


Se mai c’è stata o c’è ancora violenza, come afferma Tassone jr, allora questa è la stessa che ha visto l’Udc sedere in assessorati di prestigio nella prima e nella seconda sindacatura di Sergio Abramo oltre avergli riconosciuto anche la presidenza del consiglio comunale; è la stessa che ha usato questa frangia di partito rispetto ai tanti che ne hanno servito le idee e che oggi, caso strano (?), sono con Sergio Abramo; è la stessa che oggi vede tanti galantuomini nell’Udc di Catanzaro annichiliti nel subire un candidato sindaco (Pino Celi) importato da altri; è la stessa che ha controfirmato e legittimato, accettando il diktat di Loiero, che l’Udc catanzarese non è capace di esprimere una sua leadership autonoma per concorrere alla carica di sindaco…


Tutti sappiamo che questo non è vero, perché esistono e resistono – valorosi – uomini nell’Udc catanzarese, che nulla hanno a che fare con la logica del condominio, ma che credono in un idea nobile per loro, ma variabile e strumentalizzata da altri nel loro tragitto lungo diverse legislature, fatto di papabili o accreditati nella cerchia di una stanza !


Se sono questi gli interessi individuali da scardinare, allora ben vengano !
Capiremo allora perché c’è chi urla, come l’amico Franco Pilieci per il suo mancato rinnovo ai vertici dell’Aterp catanzarese, orfano della sua poltrona di pelle rosso fuoco con corredo di bandiere; o dell’amica Marisa Fagà che dovrebbe dimettersi dalla presidenza dell’Arpacal: mettendosi in competizione con tutti gli altri, grandi e piccoli, nell’elezione per il consiglio comunale, giusto per ridare quell’anima alla città di Catanzaro, che Tassone jr invoca a gran voce !


Solo allora questa parte del partito dell’Udc catanzarese potrà dire di essere un gigante, perché diversamente resterà ostaggio e succube di un nanismo politico strabico di dubbio valore.

Alfredo Serrao – Presidente “I Quartieri”