Politica

Catanzaro, I Quartieri: "Scalzo non uccida la politica"

Catanzaro 25 marzo 2012  - La campagna elettorale per l’elezione del sindaco di Catanzaro, anche se formalmente ancora i blocchi di partenza, si sta connotando sempre di più, non già per i toni accesi, ma per il pattume che la macchina bellica del PD usa come armi, avendo inaugurato da qualche giorno la stagione dei veleni e le cannonate di fango, che alla fine avranno un solo risultato: la morte della politica in città !


Finita la sbronza elettorale e quando anche il centrosinistra avrà finito le cartucce oltraggiose, allora la città di Catanzaro dovrà essere governata, da chi avrà legittimamente vinto le elezioni, avendo convinto i catanzaresi della bontà della sua proposta e non soltanto con le illazioni, i finti modelli, la disgregazione territoriale ed una lotta miserevole fra i poveri della Calabria.


Forse allora Scalzo ed i suoi, a cominciare dal commissario regionale D’Attorre, capiranno che hanno ucciso la politica e che, con il cadavere ancora caldo, sarà difficile per tutti governare.[MORE]


Questa campagna elettorale deve ritornare a dialogare di programmi e di progetti sostenibili, indicando i modi, ma soprattutto dove trovare le risorse per realizzarli, senza alimentare false proposte – indefinite nel contenuto - , ma soprattutto senza costruire inutili momenti di tensione sociale, immaginando e denunciando situazioni al limite della sostenibilità democratica.


Noi vogliamo che anche Scalzo, come d’altronde usa fare Sergio Abramo, parli di concretezza dei programmi, spieghi il cammino che vuole intraprendere e faccia capire ai catanzaresi il percorso da fare con l’amministrazione civica, senza continuare a parlare di un “modello città” diverso da quello di Catanzaro, che ogni sindaco ha cercato di costruire o di demolire.


Continuare sulla logica dello scandalismo da pochi centesimi non fa certamente emergere le capacità di Scalzo, che finora non abbiamo visto e, suo malgrado rievoca alla mente di tutti il (non) modello di Rosario Olivo, oppure il modello Lamezia di Giannetto Speranza, che proprio i democrat, in questi giorni ne hanno fatto bersaglio del fuoco cosiddetto amico !


Se dietro a Scalzo non c’è nessuno e nessun modello, come egli stesso dice, lasciandoci però la libertà di dubitare, allora si dimostri “nuovo” nell’argomentare le sue idee, senza continuare ad imbracciare la sua cerbottana carica di perle di fango !

Alfredo Serrao – Presidente “I Quartieri”