Chiesa e Società
Catanzaro: Festa patrono, Mons. Bertolone "piu' attenzione per i deboli"
CATANZARO - “Sogno una Catanzaro che continui ad amare ed a lasciarsi amare dai migranti, dai poveri, dai rom, ma anche dai poveri catanzaresi che per dignità restano in disparte. Per loro non si fa mai abbastanza”.
Questo il monito rivolto questa mattina in cattedrale dall’Arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace, Mons. Bertolone, Presidente della Cec, nella solennità di San Vitaliano, Patrono della città capoluogo e della diocesi.[MORE]
Presenti alla concelebrazione eucaristica l’arcivescovo emerito, Mons. Antonio Cantisani, il Vescovo eletto, don Mimmo Battaglia, presbiteri, religiosi e religiose, fedeli laici e autorità istituzionali provinciali e regionali, alle quali Bertolone ha chiesto uno sguardo di sensibilità per il restauro e la messa in sicurezza della chiesa cattedrale, da anni in stato di pericolo.
“Celebrare il Santo Patrono - ha detto il Presule - significa metterci tutti in ascolto del suo insegnamento e del suo esempio per scoprire che cosa ha da dire San Vitaliano a noi oggi, in un tempo in cui egoismo e prepotenza hanno la meglio su tutto, finanche su quei principi di libertà, fraternità ed uguaglianza che la cultura moderna acclama come superamento delle religioni e della pietas del Dio che si fa uomo, carne tra la carne, a salvare l’uomo suo fratello”.
Alla scuola di San Vitaliano, Mons. Bertolone, ha ribadito con forza alla sua gente che “Vangelo e illegalità sono incompatibili, ma ciò non esclude mai che gli stessi delinquenti e peccatori, proprio perché battezzati, non possano convertirsi”. “Il Dio di San Vitaliano – ha detto il Presule -, è pronto a perdonare sino a dimenticare il torto ricevuto, e a convincersi che nelle liti e in ogni discordia bisogna puntare sempre alla riconciliazione e alla pace”.
Come ci ha insegnato San Vitaliano, la vita cristiana per la fedeltà al vangelo non deve escludere il sacrificio o il martirio con “il coraggio di lasciare che Cristo cresca in noi e sia Lui a orientare il nostro pensiero e le nostre azioni”. “Dinanzi anche alle ultime tragiche vicende legate ad attentati, “il martire – ha detto Bertolone - usa l’arma del vangelo; ama, non odia; non si toglie la vita, ma la dona; non cerca il martirio, ma, per amore di Cristo è disposto a subirlo. La sua testimonianza è mite e pacifica”.
Infine, al mondo politico e alla istituzioni mons. Bertolone ha chiesto maggiore attenzione verso i migranti, i rom ed i diseredati, rendendo le periferie della città più pulite, ospitali e vivibili.
In serata, alle 19.30, ci sarà la solenne processione del Santo Patrone per le vie del centro storico della città. Al termine l’Arcivescovo Bertolone detterà un messaggio alla città.