Politica
Catanzaro, Capellupo attacca Abramo: "Nessun piano per corso Mazzini e per il commercio"
CATANZARO, 17 NOVEMBRE 2014 - Il declino del centro storico di Catanzaro, Capoluogo di Regione, è oramai sotto gli occhi di tutti. Negli ultimi anni un numero impressionante di esercizi commerciali ha chiuso i battenti, a volte mettendo fine ad attività con storie decennali. Non c’è più tempo da perdere, è necessario rilanciare con iniziative concrete la vita nel centro storico cittadino, prima che anche gli ultimi coraggiosi esercenti gettino la spugna.
La crisi, che è anche acuita dalla pressione fiscale, non riguarda solo il centro storico ma il piccolo commercio in tutta la città, a vantaggio solo dei mega centri commerciali. È chiaro che le difficoltà vissute dalle attività economiche si inscrivono nella più generale crisi di sistema nazionale e internazionale, ma non c’è dubbio che l’Amministrazione Comunale non può restare a guardare il declino senza far nulla.
[MORE]Il centro storico di Catanzaro appare molto più abbandonato rispetto a quello di altre città meridionali, anche degli altri capoluoghi di provincia della Calabria. Ricordo le dichiarazioni del sindaco Abramo in una trasmissione televisiva di qualche mese fa con cui annunciava interventi a breve e medio termine per il rilancio del centro storico, interventi di cui oggi non si hanno tracce.
I catanzaresi assistono inermi all’assalto di migliaia di automobili che invadono corso Mazzini e vie limitrofe. generando un disordine che arreca forti danni alla vivibilità del centro storico. Manca un piano sistemico della viabilità che consenta di vivere globalmente la città. È necessario, ad esempio, ragionare e agire sul senso di marcia di corso Mazzini, sull’abnorme costo delle strisce blu che scoraggiano a fermarsi in centro, su un serio piano dei parcheggi, la cui assenza costituisce una menomazione pesante per la capacità del centro di attrarre i cittadini.
Che fine ha fatto, poi, il roboante programma di rilancio di Galleria Mancuso? Sembrava, dalle dichiarazioni del sindaco, che da un momento all’altro alcuni dei più grandi marchi del commercio e della ristorazione a livello internazionale fossero sul punto di alzare le saracinesche nei locali della Galleria o in altri punti della città e invece ogni giorno che passa, il degrado aumenta.
Un’altra vicenda grottesca è quella della chiusura dei cinema storici. Anche lì, Abramo, col suo tocco taumaturgico, avrebbe dovuto far riaprire i cinema grazie al coinvolgimento di imprenditori e associazioni, messi assieme solo nei comunicati stampa e poi svaniti nel nulla. E ancora: il clamoroso flop della stagione del Teatro Politeama ci deve far riflettere sul tipo di programmazione culturale pensata per questa città. Il centro storico non riesce ad esprimere il suo potenziale turistico e l’Amministrazione Comunale non sa mettere in piedi un piano serio e concreto, per cui nei mesi estivi si vedono vagare senza meta i pochi turisti, magari anche stranieri, che per ore non sanno cosa fare, dato che l'accesso ai siti di interesse artistico-culturale, pubblici e privati, comunali e non, risulta interdetto per la lunga pausa pranzo. In un piano turistico degno di questo nome, il Comune avrebbe aperto interlocuzione nel merito con gli altri enti e avrebbe predisposto un servizio informazioni, che invece è totalmente assente.
Troppo scarso poi, è l’interesse per la festa patronale di San Vitaliano, che pure potrebbe contribuire a creare momenti di forte rilancio del centro storico e che in ogni caso deve essere meglio onorata. Il trasferimento di importanti uffici pubblici e dell’Università ha già compromesso il destino del centro storico e di quartieri limitrofi come, ad esempio, i giardini di San Leonardo. E maggiormente avverrà con l’apertura della Cittadella regionale a Germaneto.
Occorre dunque agire prontamente. Non c’è dubbio che l’Amministrazione Comunale ha bisogno di interlocutori istituzionali e di categoria per mettere in atto la ripresa del centro storico e di tutta la Città, ma è pur vero che non ci si può fermare agli annunci e magari trovarsi col salotto buono della Città invaso dai topi, come troppo spesso accade.
Sulla questione della rivitalizzazione del centro grazie alla popolazione studentesca universitaria, con le residenze da realizzare in immobili di proprietà comunale, solo per fare un esempio, siamo rimasti nell’ambito delle idee. Se a tutto questo aggiungiamo i dubbi sulla programmazione urbanistica del centro storico, come quelli avanzati da Italia Nostra, la situazione si tinge di colori foschi e cupi.
Il Piano Strutturale Comunale, infatti, nulla dice sul centro e sulle periferie della città. Annunci quindi e nessuna iniziativa di tutela e rilancio del commercio, assenza totale di una visione in ambito turistico-culturale e piano urbanistico disordinato che rischia di compromettere ancora una volta il nostro centro storico e la periferia. Chi amministra deve avere chiara l’idea che Catanzaro in quanto Capoluogo di Regione deve essere una città fruibile ed accogliente a servizio della Calabria e dei calabresi.
Vincenzo Capellupo
Consigliere comunale e candidato al Consiglio Regionale con la lista Democratici Progressisti