Politica
Catanzaro, Antonio Giglio: "Aranceto? Situazione insostenibile"
CATANZARO, 24 GENNAIO 2014 - Ho indirizzato nei giorni scorsi, al Sindaco di Catanzaro e per conoscenza al Prefetto, una nota sulle condizioni del Quartiere Aranceto, con allegate le firme di circa ottanta residenti, per denunciare lo stato di abbandono e degrado in cui versa il Quartiere, le cui condizioni appaiono insostenibili da più punti di vista (igienico-sanitario, di decoro, di sicurezza, di funzionalità, di vivibilità).
Ho chiesto chiarimenti sulla gestione del territorio, del patrimonio pubblico, delle problematiche tipiche di troppi quartieri periferici, che nell'Aranceto trovano conformazione assolutamente patologica e moltiplicata nel corso degli anni. L'Aranceto, come gli altri quartieri periferici, non deve essere letto come entità a se stante, isolata dal contesto cittadino ma come esempio del grave degrado e della grave problematicità della Città intera. Tutti gli interventi di amministrazione attiva e di governo del territorio, che sono la prima e più importante prevenzione contro il degrado e la criminalità, sono pressoché inesistenti. [MORE]
Il sentimento di solitudine e di abbandono che colpisce il Quartiere e i suoi abitanti non è degno di un Paese civile, e non si può pensare che nel controllo e governo del Territorio esistano zone d'ombra o zone franche, dove amministrare sia opzionale. Sono state affrontate problematiche di vario tipo. Illuminazione: la maggior parte dei lampioni di illuminazione pubblica sono spenti, per vari motivi (guasti, usura, mancata manutenzione, atti vandalici). I quadri elettrici corrispondenti sono aperti e alla mercé di vandali, i quali li manipolano a loro piacimento. Lo spazzamento viene effettuato saltuariamente e in maniera insufficiente. Il diserbo, nell'area, non esiste se non con interventi sporadici, che comunque si fermano ai margini del Quartiere (praticamente ai bordi di Viale Magna Graecia) senza entrare nei punti più disagiati e accidentati.
Particolarmente importante è la situazione di stallo che riguarda il Centro sociale (locali ex Croce rossa), per la cui ristrutturazione e per il cui riutilizzo esiste in relazione a fondi PON un appalto pari a oltre 230.000 €. Vicende di vario tipo ne hanno tardato a lungo l'esecuzione. Qual è lo stato, attualmente? A che punto è l'iter, quali sono i tempi per la ristrutturazione del Centro sociale, visto e considerato, peraltro, che l'area stessa è caduta in estremo degrado ed è attualmente usata anche come discarica? Esiste, inoltre, anche una Convenzione tra Comune e ATERP (risalente al 2001), con la quale il Comune assume la gestione e manutenzione sia ordinaria che straordinaria delle opere di urbanizzazione primaria realizzate dall'ATERP. Il Comune, però, non adempie a gestione e manutenzione delle opere di urbanizzazione primaria sopracitate, e quando i cittadini chiedono interventi si assiste a continui rimbalzi di responsabilità con l'ATERP.
Problemi anche sulla toponomastica, che nel Quartiere riporta due zone, distinte e separate, denominate nel medesimo modo (Piazza Castel Fidardo). Grave è anche la situazione del Parco Giochi, costruito con soldi pubblici e inaugurato nel 2005 dal Sindaco Sergio Abramo, che attualmente giace in uno stato di penoso abbandono, pericoloso per l'igiene e la sicurezza, con lampade guaste, grate delle caditoie divelte e sparite, aiuole non curate e diserbate da anni, panchine distrutte, giochi distrutti o pericolanti; fontana scomparsa. Con Delibera 520 dell'8 novembre 2013 la Giunta comunale ha stanziato 40.000 euro per la manutenzione straordinaria dei Parchi giochi. Sarebbe giusto destinare una parte congrua di tale cifra alla riqualificazione del Parco Giochi dell'Aranceto.
Da ultimo, in ordine di tempo, nel quadro di riorganizzazione complessiva dei Servizi sociali su cui l'opposizione è più volte intervenuta, preoccupa che, oltre al contesto generale, un centro sociale importante e di riferimento come quello dell'Aranceto possa essere privato della presenza fissa di Assistenti sociali, che per la gente sono spesso una certezza. Colgo l'occasione per chiedere nuovamente al Sindaco, come già fatto nella Commissione svolta su richiesta dell'opposizione, ma i cui esiti sono stati condivisi anche da parte della maggioranza, di rivedere la riorganizzazione complessiva in atto, per ragioni di forma (ha scavalcato totalmente la parte politica) e di sostanza (lo scenario che si va a delineare non sembra affatto essere positivo).
Il grido di allarme che viene dal Quartiere Aranceto, ma da tanti altri Quartieri periferici, non può essere ignorato, e strumentalizzato soltanto in occasione di scadenze elettorali. Una città degna di questo nome deve entrare nella profondità del proprio disagio e dei propri problemi, che crescono e diventano sempre più grandi e drammatici per tanta gente.
Antonio Giglio, Consigliere comunale Capogruppo SEL