Catalogna: voto referendario segnato da violenze e scontri
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CATALOGNA, 1 ottobre 2017- Duri scontri in Catalogna: il bilancio ancora da accertare è di 337 feriti, questo sarebbe il disastroso risultato, finora ottenuto, del voto referendario in Catalogna; il referendum che ha ad oggetto l’indipendenza della comunità spagnola sta pian piano trasformandosi in una vera e propria lotta politica che vede contrapporsi gruppi indipendentisti, quali L’assemblea Nazionale Catalana e l’associazione Omnium, alla polizia spagnola, accusata di voler evitare il voto minando così le fondamenta della democrazia.[MORE]
“Manganelli, anziani travolti. Quanto sta facendo il Partido Popular alla nostra democrazia mi ripugna. Sono corrotti, ipocriti, inutili”, ecco come Pablo Iglesias, il leader del partito politico Podemos, commenta l’intervento violento degli agenti di polizia spagnola che, con l’uso della forza, stanno impedendo il corretto svolgersi delle votazioni nei seggi adibiti. Gli agenti in tenuta antisommossa hanno colpito la folla, in fila alle urne, con proiettili di gomma ed hanno caricato i votanti più volte con “brutalità ingiustificata”, per usare le parole del presidente catalano Carles Puigdemont, il quale dichiara come le azioni della polizia siano “una vergogna che accompagnerà per sempre l'immagine dello Stato spagnolo".
I fatti che stanno sconvolgendo la Catalogna non lasciano indifferenti gli stati europei. Il premier belga Charles Michel commenta su twitter "La violenza non può mai essere la risposta! Condanniamo tutte le forme di violenza e ribadiamo il nostro appello per il dialogo politico". Dal canto suo, Madrid, tenta di giustificare l’operato delle forze dell’ordine spagnole, affermando come l’intervento di queste si sia reso necessario a causa delle mancanze dei Mossos d'Esquadra, la polizia regionale catalana, che secondo la Procura Generale Spagnola si sarebbe comportata né più né meno come una «polizia politica»
Antonio Luca Torchia
Immagine da:www.planetecampus