Estero

Catalogna, Puigdemont apre a presidenza da Bruxelles

BARCELLONA, 19 GENNAIO – L’ex presidente della Generalitat Carles Puigdemont, attualmente a Bruxelles per sottrarsi all’arresto in territorio spagnolo, ha oggi aperto alla possibilità di tornare ad essere il vertice della Catalogna, presiedendo a distanza dalla capitale belga.[MORE]

Secondo Puigdemont, infatti, una simile soluzione sarebbe praticabile grazie alle nuove tecnologie, le stesse che al giorno d’oggi regolano i grandi progetti di business. Il leader catalano ha poi ricordato in un’intervista a Radio Catalunya che “la legge catalana prevede applicazioni telematiche per governare, sottolineando  che, al contrario, sarebbe impossibile presiedere da “prigioniero” in un penitenziario spagnolo.

Puigdemont ha poi evidenziato come la scelta sia tra “governare da Madrid, attraverso il 155, oppure da Catalogna e anche dall’Europa”. Invitato a pronunciarsi su un suo possibile ritorno in terra spagnola, l’ex capo della Generalitat ha ribadito che “se la destinazione è la prigione”, questo sicuramente non avrà luogo, in quanto “non si può essere presidente se si è prigioniero”.

Ad ogni modo, Puigdemont si è detto disponibile a rinunciare alla propria candidatura a presidente, a patto che sia la maggioranza del Parlamento della Catalogna a “ritirargli la fiducia” accordatagli nel 2015.

Dal canto suo, il governo centrale di Madrid si è già mosso per evitare una (ormai) possibile rielezione del presidente uscente in esilio: “saranno prese le misure necessarie” ha annunciato la numero due del governo di Mariano Rajoy, Soraya Saenz de Santamaria, la quale ha poi affermato che “è impossibile” un’investitura da Bruxelles.

Nel caso in cui, invece, dovesse essere accolta la richiesta di Puigdemont, Ponsati e Puig (deputati di Uniti per la Catalogna attualmente in Belgio) di votare per delega, così come è stato concesso a Junuqueras, Sanchez e Forn (attualmente in prigione), il governo ha già annunciato che verrà presentato un ricorso al Tribunal Constitucional.

Paolo Fernandes

Foto: lavanguardia.com