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Catalogna, Madrid: "Puidgemont torni alla legalità per dialogare"

MADRID, 6 OTTOBRE – “Un appello” affinché “torni alla legalità”, è questo il messaggio lanciato dal governo spagnolo a Carles Puidgemont, presidente della Catalogna. “Solo nel rispetto della legalità” ha poi proseguito il portavoce dell’esecutivo di Madrid, Inigo Mendez de Vigo, “si può dialogare”.

Il leader catalano parlerà martedì al parlamento di Barcellona, per fare il punto sulla situazione attuale. Nella giornata di ieri, la Corte Costituzionale spagnola ha invece vietato la seduta programmata per lunedì, nella quale Puidgemont avrebbe dovuto informare sulle conseguenze dell’esito referendario.[MORE]

Un invito al “cessate il fuoco” è invece arrivato da Santi Villa, ministro catalano all’Impresa e all’occupazione, che ha sottolineato la necessità di avviare una mediazione sulla crisi catalana. “Bisogna fermarsi, ragionare e chiedersi se non c’è altro modo di agire” ha dichiarato Villa, ricordando come bisogni evitare “decisioni irreparabili”.

E intanto da Madrid sono arrivati i primi provvedimenti in relazione ad una possibile escalation indipendentista: l’esecutivo Rajoy ha approvato nella mattinata di oggi un decreto che agevola il trasferimento delle sedi delle imprese, in particolar modo quelle della Catalogna, in altre regioni della Spagna. La scelta è stata dettata dall’esigenza di dare una risposta ai timori di innumerevoli aziende, preoccupate di una possibile uscita dall’UE di Barcellona.

Già alcuni istituti di credito hanno deciso di spostare la propria sede. L’ultima, in ordine cronologico, è stata la controllata spagnola di Banca Mediolanum, che si è trasferita dalle Ramblas a Valencia. La scelta, come era lecito attendersi, è stata motivata dall’esigenza di restare nell’ambito della supervisione della BCE.

La Catalogna, tuttavia, non è solo indipendentista: anche gli unionisti hanno iniziato a far sentire la propria voce. L’organizzazione “Società Civile Catalana” ha infatti lanciato un appello a partecipare alla manifestazione di domenica promossa, tra gli altri, da PP e Ciudadanos, il cui tema sarà “Basta! Recuperiamo il buon senso”. In programma a fine corteo anche gli interventi del premio Nobel Mario Vargas Llosa e dell’ex presidente del Parlamento Europeo Josep Borell.

Non sono bastate, infine, le scuse del prefetto in Catalogna Enric Millo per le violenze perpetrate dalla polizia contro i presenti ai seggi del referendum. E’ stata infatti aperta un’inchiesta sulle cariche delle forze dell’ordine, in seguito ad una denuncia dell’esecutivo di Barcellona.

Incertezza, è questa dunque la parola chiave sui possibili sviluppi della vicenda. Se da un lato le forze indipendentiste sembrerebbero propense allo "strappo finale" con Madrid, dall'altro non è ancora chiaro quali provvedimenti prenderà il governo centrale, e sopratutto se effettivamente il Parlamento catalano delibererà per la secessione. Resta, inoltre, ancora sul tavolo la possibilità di ricorrere all'articolo 155 della Costituzione, che attribuisce al governo il potere di ritirare progressivamente le competenze di una Comunità autonoma che non rispetti gli obblighi derivanti dalla legge o dalla Costituzione, potendo spingersi fino alla sostituzione del presidente.

Paolo Fernandes

Foto: scenarieconomici.it