Cronaca

Cassazione annulla assoluzione: nuovo processo per l'infermiere Wick accusato di omicidi in RSA

Cassazione annulla l'assoluzione dell'infermiere Leopoldo Wick: nuovo processo per omicidi nella RSA di Offida


La Corte di Cassazione ha annullato la sentenza di assoluzione nei confronti di Leopoldo Wick, infermiere della RSA di Offida, coinvolto nel controverso caso delle morti sospette che hanno scosso la struttura sanitaria marchigiana.


La vicenda riguarda sei episodi di omicidio e un tentato omicidio tra i pazienti anziani dell'Asur Marche, per i quali Wick era stato inizialmente assolto dalla Corte d'Assise d'Appello di Ancona.


Il nuovo processo si terrà ora presso la Corte d'Assise d'Appello di Perugia, competente per territorio. La decisione della Cassazione rappresenta una svolta significativa in un caso che ha attirato l'attenzione nazionale, con numerose famiglie in cerca di giustizia per la morte dei loro cari.


Le accuse contro l'infermiere, che ha sempre dichiarato la propria innocenza, comprendono pratiche sospette che avrebbero causato la morte di diversi anziani ospiti della struttura. Le indagini erano partite in seguito a segnalazioni interne e autopsie che avevano rivelato elementi anomali nei decessi.


Wick dovrà ora affrontare un nuovo processo d'appello, che cercherà di fare luce definitiva su queste morti sospette e valutare se vi siano responsabilità a suo carico.


Cosa sappiamo finora:

- Accuse: sei omicidi e un tentato omicidio.
- Luogo dei fatti: RSA di Offida, Ascoli Piceno.
- Prossimo passo: nuovo processo a Perugia.


Le prossime fasi del processo


L'infermiere Leopoldo Wick sarà nuovamente al centro di un processo che si preannuncia lungo e complesso. La pubblica accusa spera di ottenere una condanna, mentre la difesa continuerà a sostenere la mancanza di prove concrete che possano incriminare l'infermiere. Il caso è seguito da vicino sia dai media nazionali che dalle associazioni per i diritti dei pazienti.


Rilevanza e impatto sul sistema sanitario


Questo caso ha aperto un dibattito più ampio sulla sicurezza e sulla qualità delle cure nelle RSA italiane. La vicenda ha spinto le autorità a intensificare i controlli nelle strutture assistenziali per anziani, cercando di prevenire situazioni simili in futuro. (Ansa)