Caso Yara: comincia oggi processo per Bossetti. Tribunale blindato
Cronaca Lombardia

Caso Yara: comincia oggi processo per Bossetti. Tribunale blindato

venerdì 3 luglio, 2015

 BERGAMO, 3 LUGLIO 2015 – Alle 9 è stato il via al processo a Massimo Bossetti, accusato della morte di Yara Gambirasio. Bossetti si trova davanti ai giudici della Corte d’assise di Bergamo, perché intende seguire tutte le fasi del processo. Non sono presenti invece i genitori di Yara, che hanno fatto sapere che limiteranno la loro presenza solo per testimoniare. E con loro mancano anche la moglie e la madre del muratore arrestato, poiché sono state citate come testimoni.

Il tribunale orobico è stato blindato, per cercare di limitare la curiosità di molti che in questi anni hanno seguito la storia della piccola atleta. Già alle 6.30 di stamane davanti al tribunale si è formata una fila lunghissima per riuscire ad assistere al processo, e prendere uno degli 80 posti disponibili a chi vuole assistere e ai giornalisti, oltre agli addetti ai lavori. Davanti al palazzo di Giustizia anche diverse troupe televisive, che seguiranno da fuori il processo.

La famiglia Gambirasio e il pm Letizia Ruggeri sono contrari all’ammissione di telecamere in aula. Per questo sono stati effettuati scrupolosi controlli con i metal detector nei corridoi del palazzo di giustizia, dove vengono bloccate telecamere e fotocamere e imbustati e chiusi cellulari, tablet, e perfino occhiali e penne sospette di contenere telecamere nascoste. Per ora infatti ogni tipo di ripresa in aula è vietata.[MORE]

Questo processo potrebbe costare a Bossetti l'ergastolo per l'omicidio aggravato della tredicenne e la calunnia ai danni di un suo collega di lavoro sul quale avrebbe cercato di sviare le indagini. I legali della dfesa, Claudio Salvagni e Paolo Camporini, cercheranno di persuadere la giuria sul fatto che esistono diverse piste alternative a quella del muratore che si trova in carcere da oltre un anno e continua a proclamarsi innocente, nonostante il suo Dna sia stato trovato sul corpo della ragazzina, scoperto tre mesi dopo la scomparsa dalla palestra di Brembate di Sopra, il 26 novembre del 2010. Per questo gli avvocati hanno presentato un elenco di 711 testi: genetisti per confutare quale Dna, criminologi ma anche testimoni che potrebbero instillare il dubbio che quella di Bossetti non sia l’unica pista da seguire.

(foto dal sito www.fanpage.it)

Michela Franzone


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