Politica

Caso Torrisi, il senatore apre alle dimissioni

ROMA, 6 APRILE - Il caso Torrisi agita l’agenda politica di oggi e si infittisce sempre più. A chiarire la propria posizione è proprio il senatore di Ap, eletto alla presidenza della Commissione Affari Costituzionali a scapito del suo collega del Pd Pagliari.[MORE]

Il senatore ha affermato di «aver votato per il collega Pagliari, come da accordi di maggioranza» riversando le responsabilità dell’inaspettato voto al Pd, poiché mancherebbero all’appello della maggioranza sei voti decisivi. Torrisi rispedisce tuttavia le accuse al mittente: «I numeri parlano chiaro, alla maggioranza mancano forse sei voti. Non i nostri, comunque».

Non mancano le frecciate nei confronti dell’alleato Pd e soprattutto di quel Matteo Renzi che pare stia calcando a suo vantaggio la difficile giornata di ieri: «Io sono presidente della Commissione. Se il Pd mi avesse candidato ufficialmente avrei preso anche 24-25 volte su 30». Qualcuno avrebbe opposto resistenza invece, e Torrisi sembrerebbe addurre la responsabilità proprio all’ex premier.

Tuttavia, nessuna crisi di governo sarebbe all’orizzonte. Torrisi è infatti disposto alle dimissioni, ma ad una precisa condizione: «Trovate una soluzione condivisa e io cedo il passo» - ha dichiarato. Torrisi ha insomma spento le preoccupazioni della maggioranza, a cominciare dallo stesso leader del proprio partito Angelino Alfano. Con la promessa di essere presidente «di garanzia», salvo appunto le eventuali dimissioni già chieste dal Pd, che spinge per il passo indietro.

Un ultimo pensiero è rivolto a Matteo Renzi: «Se Renzi apre la crisi per la mia elezione il Paese gli ride dietro». Ma intanto dalle parti della maggioranza il clima resta teso, in attesa delle reazioni politiche alle dichiarazioni del senatore centrista.

foto da: lapresse.it

Cosimo Cataleta