Caso Regeni, Egitto ribadisce il no alle richieste degli inquirenti italiani: sono incostituzionali
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IL CAIRO - Il segretario della Commissione esteri della Camera del Cairo, Tarek al Kholi, ha definito "incostituzionali” le richieste avanzate dall'Italia all'Egitto nell'ambito delle indagini sul caso Regeni. L’Italia, secondo la Commissione, avrebbe chiesto l'invio dei tabulati telefonici, l'estradizione di tre persone e l'acquisizione delle immagini di alcune telecamere a circuito chiuso. [MORE]
Attraverso un comunicato il deputato ha riferito della riunione della Commissione parlamentare trilaterale egiziana - Esteri, Difesa e Diritti umani - con i rappresentanti del ministero dell'Interno, della Giustizia e della Sicurezza nazionale, durante la quale si è fatto «il punto sulle inchieste riguardanti l'omicidio del giovane italiano Regeni». «I rappresentanti dei due ministeri hanno informato le tre Commissioni del loro rapporto con gli investigatori italiani e della loro piena collaborazione con la parte italiana», ha detto Al Kholi, aggiungendo che «la riunione odierna ha svelato quelle che sono le vere richieste italiane: i tabulati telefonici, l'estradizione di tre persone e l'acquisizione delle immagini di alcune telecamere a circuito chiuso».
Infine il segretario della Commissione esteri ha precisato che «le tre commissioni hanno confermato il rifiuto delle autorità egiziane a rispondere alle domande italiane, in quanto ciò è vietato dalla Costituzione», spiegando che le «commissioni hanno già steso un rapporto definitivo e dettagliato che sarà presentato al presidente del Parlamento Ali Abdel Al».
Fonti investigative italiane che seguono la vicenda hanno tuttavia risposto che l'Italia «non ha chiesto l'estradizione di alcuno, quindi le accuse sarebbero senza fondamento». «Non solo l'Italia non ha chiesto alcuna estradizione - ha aggiunto la fonte investigativa - ma l'Egitto, diversamente da quanto riferito dal parlamentare, ha già fornito una parte rilevante dei tabulati telefonici richiesti dall'autorità giudiziaria di Roma».
La dichiarazione di al Kholi, ha concluso la fonte, «non aiuta la distensione dei rapporti tra Egitto e Italia».
[foto: globalist.it]
Antonella Sica