Cronaca

Caso Regeni, il capo del sindacato confessa: "Ho denunciato io Giulio, faceva troppe domande"

CAIRO, 29 DICEMBRE - “Ho consegnato io Giulio Regeni agli Interni”. Ad affermarlo è Mohamed Abdallah, capo del sindacato egiziano degli ambulanti, in un'intervista all'edizione araba dell’Huffington Post. L’uomo ha ammesso di essere un informatore dei servizi segreti e di aver consegnato il ricercatore italiano trovato morto il 3 febbraio di quest’anno all'Interno, cioè agli uomini che rispondono al presidente Al Sisi, perché "faceva troppe domande". [MORE]

"Sì, l'ho denunciato e l'ho consegnato agli Interni e ogni buon egiziano, al mio posto, avrebbe fatto lo stesso", racconta Abdallah. "Siamo noi che collaboriamo con il ministero degli Interni. Solo loro si occupano di noi ed è automatica la nostra appartenenza a loro. Quando viene un poliziotto a festeggiare con noi a un nostro matrimonio, mi dà più prestigio nella mia zona".

Poi la precisazione sul rapporto con Giulio Regeni: "L'ultima volta che l'ho sentito al telefono è stato il 22 gennaio, ho registrato la chiamata e l'ho spedita agli Interni". Mohamed Abdallah inoltre definisce “illogico” e strano che uno studente di Cambridge, che conduce una ricerca sui sindacati autonomi egiziani, rivolga domande agli ambulanti sugli stessi sindacati. “È illogico che un ricercatore straniero si occupi dei problemi degli ambulanti se non lo fa il ministero degli Interni. Quando l’ho segnalato ai servizi di sicurezza, facendo saltare la sua copertura lo avranno ucciso le persone che lo hanno mandato qua”, sostiene nell’intervista all’ Huffington Post, avanzando un’ipotesi su chi possa esserci dietro all’omicidio di Giulio Regeni.

 

Giuseppe Sanzi

(fonte immagine egypttoday.it)