Estero

Caso Regeni, Gentiloni: "Prenderemo misure proporzionate". Sawiris: "Vogliamo la verità"

ROMA 12 APRILE 2016 - Continua a tenere banco il caso Regeni. L'Italia, per bocca del ministro Gentiloni, ha annunciato che adotterà delle "misure proporzionate" al fine di far pressioni sulle autorità egiziane, colpevoli di non aver svolto indagini chiare sull'omicidio del giovane ricercatore. "Non c'è da parte nostra una rinuncia a chiedere che venga assicurata la verità, come è doveroso che sia. C'è la decisione, visto che il livello di collaborazione si è rivelato insufficiente, di prendere delle misure che diano questo segnale di insoddisfazione in modo proporzionato e senza scatenare guerre mondiali" ha affermato Gentiloni. Intanto ieri, l'ambasciatore al Cairo Maurizio Massari, è rientrato a Roma per consultazioni dopo il fallimento delle indagini egiziane. Scartate al momento ritorsioni di carattere economico - che rischierebbero di essere controproducenti e inutili - nel novero delle possibilità ci sono la sospensione degli accordi culturali, un warning per i ricercatori e gli studenti italiani che intendano recarsi (o già sono) in Egitto, fino allo 'sconsigliare' ai turisti a visitare il Paese.[MORE]

I TABULATI L'Italia continua a sostenere che le indagini non siano state svolte in maniera corretta e trasparente, in quanto, "le indagini investigative nel mondo si fanno molto spesso basandosi sui tabulati, sulle intercettazioni. Se non ci fosse il traffico di celle telefoniche, buona parte delle indagini che si fanno, anche nei Paesi più attaccati alla privacy, non si farebbero. Io rispetto gli argomenti dei governi con cui abbiamo a che fare però bisogna giudicare con buon senso, e il buon senso dice che nelle indagini si usano questi strumenti. Dalle Alpi alle Piramidi".
L'Egitto invece, da parte sua, continua a sostenere che questa vicenda, in Italia, abbia assunto sempre più un'evidente deriva politica e non consegnerà agli inquirenti italiani i tabulati telefonici richiesti, perché "sarebbe contro la Costituzione e le leggi vigenti egiziane".

SAWIRIS Ieri a Roma è sbarcato anche Naguib Sawiris, tycoon delle comunicazioni e leader dell'opposizione egiziana. "Il popolo egiziano è sconvolto da quanto accaduto - ha spiegato il patron di Wind - E' indispensabile che le autorità egiziane facciano veramente luce su quello che è avvenuto, in modo che finalmente emerga la verità".
In un'intervista a La Stampa, Sawiris, che ha incontrato anche il presidente della commissione Esteri della Camera, Fabrizio Cicchitto, ha aggiunto: "Anche noi come popolo egiziano vogliamo sapere la verità, condividiamo con il popolo italiano la richiesta della verità e allo stesso tempo condividiamo lo stesso dolore e dispiacere per ciò che è accaduto a Regeni".

Fonte immagine: blitzquotidiano.it

Alessandro Romani