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Caso marò: rinviata l'udienza al 25 febbraio

NUOVA DELHI, 30 GENNAIO 2014 – Il caso dei due marò italiani - Massimiliano Latorre e Salvatore Girone detenuti in India con l'accusa di avere ucciso due pescatori indiani - sembra non avere fine. Il tribunale speciale di New Delhi ha deciso di rinviare infatti al 25 febbraio la discussione sulla richiesta della polizia investigativa Nia di trasferire i due fucilieri di Marina sotto la tutela dello stesso tribunale.

A fronte del rinvio deciso a sorpresa dal giudice Darmesh Sharma, della "session court" di New Delhi, l’attesa dell’esito dell’udienza - prevista per il 3 febbraio - per il ricorso italiano presso la Corte Suprema contro l'eventuale applicazione per la vicenda della legge per la repressione della pirateria (Sua Act).

Per il presidente della Commissione europea José Manuel Barroso, «qualunque decisione» dell’India sul caso dei due marò «può avere un impatto sulle relazioni complessive fra l’Unione europea e l’India e deve essere valutata con attenzione». «L’Unione europea è contraria alla pena di morte in qualunque situazione» ha dichiarato Barroso nel corso dell’incontro tenutosi ieri con il presidente del Consiglio Enrico Letta e 5 ministri del governo. Inoltre, Barroso ha ricordato che l’Ue è «impegnata a combattere la pirateria».[MORE]

D’altro canto, già questa mattina il quotidiano indiano “The Indian Express”, riportava che sulla vicenda marò il governo indiano ci stesse in realtà ripensando. Secondo il quotidiano indiano, il governo ha chiesto al Ministero di Giustizia di rivedere il suo “via libera” in merito alla possibile applicazione al caso di specie del Sua Act, la legge antipirateria che prevede anche la pena di morte. «Al ministero è stato richiesto di considerare il fatto che la legge è stata pensata per far fronte ad atti di terrorismo e pirateria e questo non è il caso dell'omicidio dei due pescatori».


(Foto: internazionale.it)

Domenico Carelli