Estero
Caso Marò, rinviata ancora l'udienza. Letta: "Accusa inaccettabile. Italia e Ue reagiranno"
NEW DELHI, 10 FEBBRAIO 2014 - Dopo l'ultimo rinvio del 3 Febbraio scorso, oggi 10 Febbraio 2014 doveva essere una giornata decisiva per i due Marò, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Invece ancora una volta la Corte Suprema di Nuova Delhi ha rimandato l'udienza al prossimo 18 febbraio. Eppure lunedì scorso il giudice della Corte Suprema di Nuova Delhi, Bs Chauhan, in merito all'udienza, che ricordiamo è basata sull'accusa della morte di un pescatore del Kerala a carico dei due fucilieri della Marina, aveva imposto "una settimana per presentare una soluzione sulle modalità di incriminazione", non di più.
Il governo di Nuova Delhi ha modificato la propria posizione sul processo chiedendo che venga applicata la legge anti-pirateria, Sua Act, senza fare un esplicito richiamo alla pena di morte. Lo ha fatto sapere nell'udienza di oggi alla Corte Suprema il procuratore generale. Il Governo italiano ha invece respinto l'applicazione della Sua Act, sottolinenando che in questo caso la legge antipirateria non puo essere applicata. [MORE]
Il premier Enrico Letta su twitter ha definito la richiesta "inaccettabile", ed ha continuato sottolineando che "l'uso del concetto di terrorismo" è "da rifiutare in toto. Italia e Ue reagiranno". Dura anche la reazione di Emma Bonino, che al suo arrivo a Bruxelles, definisce l'accusa "inaccettabile e spoporzionata" sia per i due Marò che per l'Italia. Anche il legale di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, Mukul Rohatgi, ha ribadito in aula: "Sono ufficiali della Marina e non pirati. Non possono essere giudicati in base alla legge antipirateria". Rohatgi ha anche aggiunto: "Dovrebbe essere loro consentito di tornare a casa".
Anche da palazzo Chigi giunge una nota in cui si ribadisce con forza che l'accusa mossa ai due Marò è inammissibile. Di seguito alcuni stralci: "Il capo d'imputazione presentato oggi in India dall'Attorney General è assolutamente sproporzionato e incomprensibile: assimila l'incidente a un atto di terrorismo. L'Italia non è un Paese terrorista. Qualora fosse convalidata dalla Corte Suprema, questa tesi sarebbe assolutamente inaccettabile".
"Si tratterebbe di una decisione lesiva della dignità dell'Italia quale Stato sovrano, di cui i due Fucilieri della Marina sono organi impegnati nel contrasto alla pirateria conformemente alla legislazione italiana, al diritto internazionale e alle decisioni rilevanti del Consiglio di sicurezza dell'Onu. Si tratterebbe di un esito di estrema gravità, sconcertante e contraddittorio. Esso comporterebbe conseguenze negative nelle relazioni con l'Italia e con l'Unione Europea, con ripercussioni altrettanto negative anche sulla lotta globale contro la pirateria".
"Il governo italiano chiede che la Corte Suprema, nella propria seduta del 18 febbraio prossimo, decida di portare il caso nella sua corretta dimensione, in ottemperanza con la sentenza del 18 gennaio 2013 della stessa Corte che ha escluso la Sua tra le normative di riferimento ammesse per questo giudizio. Alla luce della decisione della Corte Suprema, il governo si riserva di assumere ogni iniziativa. Dopo due anni senza un capo d'accusa, non intendiamo recedere dal nostro obiettivo di riportare quanto prima a casa Salvatore Girone e Massimiliano Latorre e di vedere riconosciuti la loro dignità ed i loro diritti".
(Fonte adnkronos; Foto dal sito news.panorama.it)
Katia Portovenero