Estero

Caso Marò, arriva la sentenza del tribuna dell'Aja: "Girone rientri"

NUOVA DEHLI, 3 MAGGIO 2016 - Il marò Salvatore Girone potrà rientrare in Italia dove però "resterà sotto l'autorità della Corte Suprema indiana durante l'arbitrato" internazionale che oppone Italia e India sulla vicenda. È quanto scrive il Tribunale arbitrale internazionale nella sentenza, già anticipata ieri, sulla richiesta italiana di far rientrare il fuciliere pugliese in patria, in attesa dell'esito dell'arbitrato attivato dall’Italia. Girone potrà quindi attendere in Italia l'esito dell'arbitrato internazionale – che si prevede durerà almeno altri 2-3 anni – sulla vicenda che lo vede accusato dall'India, assieme a Massimiliano Latorre, di aver ucciso due pescatori indiani nel febbraio del 2012. [MORE]

"Il Tribunale arbitrale ritiene appropriate le condizioni, garanzie e procedure che sono state stabilite per il sergente Latorre" e suggerisce alla Corte Suprema indiana di adottare le stesse anche per il rientro in Italia del marò Salvatore Girone. "Queste potrebbero includere – si legge nel testo –, tra le altre, le seguenti condizioni: l'Italia dovrà assicurare che Girone si presenti a un'autorità in Italia designata dalla Corte Suprema indiana a intervalli determinati dalla stessa Corte Suprema; Girone dovrà consegnare il suo passaporto alle autorità italiane e non potrà lasciare l'Italia senza il permesso della Corte Suprema indiana; l'Italia dovrà informare la Corte Suprema indiana sulla situazione di Girone ogni tre mesi".

Una piccolo passo in avanti in questa lunga e dolorosa vicenda anche se il governo italiano aveva al Tribunale di far rientrare il marò «sotto la responsabilità delle autorità italiane». Per il rientro del fuciliere «ci vorrà forse qualche settimana, ma quello che è importante è che la decisione è stata presa e ha dato ragione all'Italia», aveva commentato ieri il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni.

 

(fonte immagine primocanale.it)

Giuseppe Sanzi