Politica

Caso Grasso: il Senato parte civile contro Berlusconi

ROMA, 6 FEBBRAIO 2014 – L’Avvocatura dello Stato rappresenterà il Senato della Repubblica quale parte civile nel processo sulla cosiddetta «compravendita di senatori» - al via dal prossimo 11 febbraio presso il Tribunale di Napoli -, che vede tra gli imputati Silvio Berlusconi, Sergio De Gregorio e Valter Lavatola. È quanto deciso dal presidente del Senato, Pietro Grasso.

Il presidente del Senato «ha ritenuto che l'identificazione, prima da parte del Pubblico ministero, poi del giudice, del Senato della Repubblica italiana quale 'persona offesa' di fatti asseritamente avvenuti all'interno del Senato, e comunque relativi alla dignità dell'istituzione, ponga un ineludibile dovere morale di partecipazione all'accertamento della verità, in base alle regole processuali e seguendo il naturale andamento del dibattimento», si legge nella nota con cui Grasso ieri in serata ha comunicato la sua decisione, presa in totale autonomia, così come il regolamento gli consente di fare, ribaltando il parere negativo espresso in mattinata dai componenti dell'Ufficio di Presidenza del Senato - 10 pareri contrari e 8 favorevoli.[MORE]

Una “scelta” contestata in particolare dal centrodestra: «Sconcerta lo zelo giustizialista con cui il Presidente del Senato Grasso ha disposto la costituzione di parte civile contro Silvio Berlusconi, nonostante il parere contrario che gli era giunto in giornata dal Consiglio di Presidenza. I cittadini vedono e comprendono bene questa ennesima prova di accanimento e faziosità partigiana. Sarà un altro autogol per gli avversari di Silvio Berlusconi», ha osservato Raffaele Fitto. Mentre Gasparri incalza: «Grasso ha calpestato e ignorato l’orientamento con una scelta istituzionale scorretta e con un atteggiamento anche offensivo nei confronti di chi fa parte dell’organo di vertice del Senato».

La pensa diversamente il Pd: «Bene ha fatto il presidente Grasso. Ora anche il Pd si costituisca parte civile nel processo per la compravendita dei parlamentari. È un dovere civico», ha dichiarato Danilo Leva, deputato del Pd.
Non manca, però, chi teme - dal nascere di questo nuovo caso - possibili ripercussioni sul versante delle riforme.

(Foto: iltempo.it)

Domenico Carelli